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Garante dell’Infanzia assicura: “I reati a carico dei minori sono in calo e la stretta repressiva non serve”

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Nella giornata del 20 giugno l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti ha presentato la Relazione annuale al Parlamento nella Sala della Regina a Montecitorio.

Carla Garlatti ha denunciato la “narrazione” prevalente che descrive i minorenni solo come autori di atti violenti, aggressivi contestatori o membri di baby gang. Garlatti sottolinea che questa rappresentazione è distorta e non riflette la realtà.
“I reati a carico dei 14-17enni sono calati del 4,15% tra il 2022 e il 2023” osserva infatti Garlatti, evidenziando una tendenza positiva che contrasta con la percezione comune.

Problemi negli Istituti penali per i minorenni

Garlatti ha inoltre evidenziato le problematiche legate alla risposta degli adulti, che spesso si traduce in una stretta repressiva. Tale approccio non ha prodotto effetti deterrenti, ma ha invece portato a un sovraffollamento negli Istituti penali per i minorenni (Ipm).
Dal maggio 2023 al maggio 2024, il numero dei minorenni negli Ipm è passato da 210 a 339, con un aumento del 61,4%. Questo sovraccarico rischia di compromettere l’efficacia dei percorsi di rieducazione e recupero.
Secondo Garlatti esiste anche un altro racconto sui minorenni che merita attenzione ed è quello dei gesti positivi e degli impegni sociali, come dimostrato dagli Alfieri della Repubblica.
“I minorenni sono capaci di impegno, come dimostra il lavoro svolto dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Agia” afferma Garlatti, sottolineando l’importanza di dare visibilità a queste iniziative.

Povertà e disparità da superare

Un altro tema cruciale sollevato dal Garante riguarda le condizioni di vita dei minorenni in Italia. Attualmente, i giovani rappresentano la fascia di popolazione con la più alta incidenza di povertà assoluta. Il 2,5% dei minori di 16 anni non può accedere a un pasto proteico al giorno e il 16,9% non può permettersi una settimana di vacanze all’anno. Inoltre, il 9,1% non può svolgere regolarmente attività di svago e il 16,5% dei minorenni stranieri non è in condizione di invitare amici. Garlatti indica nell’adozione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) una delle risposte principali per superare queste disparità, avvertendo però che la riforma per l’autonomia differenziata non deve accentuare ulteriormente il divario tra le regioni.

Garlatti osserva anche che i ragazzi spesso manifestano rabbia per decisioni prese dagli adulti senza coinvolgerli, come nel caso del cambiamento climatico. È essenziale, sostiene, un cambiamento culturale, sociale e politico che permetta di abbattere la barriera tra il mondo degli adulti e quello dei minorenni.

“Bambini e ragazzi devono essere considerati tra i destinatari diretti delle decisioni politiche” conclude Garlatti, sottolineando che attualmente i giovani non ricevono l’attenzione che meritano.