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Il fact-checking: gli stipendi degli insegnanti italiani non sono i più bassi tra i Paesi Ocse

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Non è vero, secondo il fact-checking elaborato dal sito pagellapolitica.it, che “gli stipendi degli insegnanti in Italia sono i più bassi tra tutti i Paesi Ocse”. 

A dirlo, secondo quanto scrive il sito, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che nel suo rapporto Education at a glance, mette a confronto le statistiche sugli stipendi degli insegnanti. 

Il rapporto Education at a glance  contiene infatti i dati su due tipi di retribuzioni percepite dagli insegnanti. Da un lato ci sono gli actual salaries, gli “stipendi effettivi” che fanno riferimento alla retribuzione lorda ricevuta in media ogni anno dagli insegnanti con un’età tra i 25 e i 64 anni; dall’altro lato ci sono gli statutory salaries, i “salari stabiliti per legge”, in base ai contratti collettivi. 

Inoltre, per permettere un confronto omogeneo tra i vari Paesi, le retribuzioni sono convertite da Ocse in dollari a parità di potere d’acquisto: in questo modo si eliminano eventuali differenze dovute al diverso costo della vita nei Paesi monitorati. 

Partendo dalle scuole elementari, in base ai dati, la retribuzione annuale fissata per legge, dimostra che l’Italia non è ultima tra i Paesi Ocse: con un salario a inizio carriera di circa 37 mila dollari a parità di potere d’acquisto, il nostro Paese è davanti ad altri 16 Paesi Ocse, ma indietro rispetto a Germania, Francia e Spagna. 

Discorso simile vale per le scuole medie: anche qui lo stipendio degli insegnanti italiani a inizio carriera, circa 40 mila dollari a parità di potere d’acquisto, è inferiore a quello degli altri grandi Paesi Ue, ma è superiore a quello presente in 19 Paesi Ocse.

Stesso discorso per le retribuzioni fissate dalla legge per gli insegnanti delle scuole superiori a inizio carriera. Qui i prof italiani sono davanti ad altri 18 Paesi Ocse, ma dietro agli altri grandi Paesi europei.

E ancora, secondo il fact-checking, relativamente al salario effettivo percepito da un insegnante delle scuole elementari, otto Paesi Ocse hanno salari effettivi più bassi, mentre alle scuole medie “paghiamo meglio gli insegnanti di otto Paesi e alle superiori di dieci Paesi. Anche per quanto riguarda gli actual salaries, l’Italia paga meno gli insegnanti di Germania, Francia e Spagna.

Ricapitolando: è vero che gli insegnanti italiani sono pagati meno rispetto agli altri grandi Paesi dell’Unione europea, rispetto alla media dei Paesi Ocse e alla media dei 25 Paesi Ue monitorati dall’organizzazione. Ma sarebbe non corretto dire che “gli stipendi degli insegnanti in Italia sono i più bassi tra tutti i Paesi Ocse”: se si considerano sia le retribuzioni effettive sia quelle fissate per legge, alcuni Paesi europei e non europei pagano gli insegnanti meno dell’Italia.