Per progettare la scuola del prossimo anno, ma anche per pensare alla scuola futura, perché la scuola del prossimo anno sarà ancora una scuola della emergenza, occorre ripartire da cosa è successo e da dove siamo arrivati. Come ha funzionato nei vari ordini la Didattica a Distanza? Quante scuole hanno raggiunto risultati soddisfacenti per loro, per i ragazzi, per le famiglie? Quali problematiche sono emerse cui prestare attenzione, finita la emergenza. Quali sono stati i maggiori problemi? Quali le soluzioni ragionevoli?
Ma soprattutto con che criteri e metodi scegliere una ambiente di apprendimento e didattica online, quali modelli organizzativi sono sostenibili e proponibili? Tenendo conto che contesto, obiettivi, metodi, strumenti (e organizzazione) sono cose strettamente interconnesse.
Soprattutto: su quali problemi è meglio riflettere ancora o di più?
Con il collega Stefano Penge, esperto di didattica online, che progetta, costruisce e abita ambienti di didattica digitale abbiamo pensato di proporvi una video intervista a 2 voci.
È un breve video diviso in 3 sessioni di 3 domande. Nel video si ragiona a 2 teste su cosa è successo, su quali problemi sono emersi durante questa esperienza e con che avvertenze metodologico/didattiche, tecniche, educative è meglio affrontare la progettazione della scuola 2020/21.
Ma anche la prospettiva di una scuola nuova che speriamo riparta dal 2021 avendo fatto tesoro delle esperienze fatte.
Abbiamo strutturato le video interviste a partire dalle domande, anzi dai dubbi che ogni giorno i docenti esprimono sui social network col sistema classico del sic et non contrapponendo soluzioni diverse talora in apparente opposizione.
I docenti impegnati in DaD sono stati divisi (Pantò) in:
- Attivisti dal basso (“facciamo da soli che è meglio”)
- Stiliti (“no ma questa non è scuola”)
- Allineati (seguaci delle indicazioni del MI e delle piattaforme da esso messe in vetrina).
Il nostro obiettivo con questi video, e con il webinar che seguirà il 4 giugno de “La scuola di domani: dove siamo arrivati e dove potremo andare”, è di trovare una mediazione fra queste posizioni troppo caricaturali anche valutando i vantaggi (fare da soli = maggiore contestualizzazione), ma anche gli svantaggi (fare da soli = maggiore frattura digitale tra chi ha e chi non ha – attrezzature – e tra chi può- competenze – e chi non può).
I temi trattati nei video (3 parti di 20 minuti ca) sono:
Didattica, scuola, società – Marchisio:
- Priorità. Occorre svolgere il programma OPPURE Occorre curare soprattutto la relazione educativa
- Il ruolo delle emozioni. Curare i problemi didattici ed educativi OPPURE Curare le risposte emotive
- Modelli. Meglio cercare un modello sicuro ed unico OPPURE Meglio costruirsi una soluzione contestualizzata
Rete strumenti e riflessioni – Penge:
- Ambienti. La rete è fatta di piattaforme, cavi, satelliti OPPURE la rete è fatta di nodi, di persone
- Contenuti. In rete c’è già tutto OPPURE autoproduzione è meglio
- Media. Il bello della diretta OPPURE l’unica cosa che sopravvive ai barbari sono i testi
Crisi, DaD e Cittadinanza – Marchisio:
- Diritti. In democrazia i diritti vanno rispettati OPPURE in una situazione di grave crisi alcuni diritti possono essere limitati o sospesi. A quali condizioni?
- Crisi ed E. Cittadinanza. È una crisi sanitaria OPPURE È anche una esperienza dolorosa e collettiva di cittadinanza agita da cui imparare. Dal punto vista della cittadinanza, ma anche della cultura del digitale.
- Chi rimane indietro. Vista la situazione seguiamo più alunni possibili OPPURE Non dimentichiamo i più deboli che pagano di più la crisi
Temi del webinar (4 giugno)
Il secondo appuntamento, come accennato sopra, sarà un webinar di approfondimento, che parta dai documenti ufficiali, dalle ormai numerose indagini e studi (MI, INDIRE, Invalsi, ISTAT, Tecnica, CIDI, Andis etc.), dai pareri dei maggiori esperti, riflettendo sulle proposte per la scuola 2020/21. Ma soprattutto riflettendo sulla scuola del futuro e su come una scuola che apprenda dalle proprie esperienze possa riorganizzarsi per il futuro non solo sommando o alternando didattica in presenza e didattica a distanza attraverso il digitale (50/50). Ma anche come debba essere una scuola in cui il digitale entra a far parte, più di prima (vedi indagini su competenze digitali dei docenti e degli allievi), della didattica, della ricerca, di progetti condivisi ed agiti come ambiente di apprendimento a tutti gli effetti. Come luogo di cittadinanza vissuta ed agita e come aspetto essenziale (utile e pericoloso insieme) della cultura attuale. È ovvio che di fronte alla sicurezza di bambini e ragazzi (oltre che del personale) si attuerà il prossimo anno, la soluzione possibile. E che non ha senso schierarsi a priori per una soluzione o per l’altra in modo immotivato. Ne parleremo. Appuntamento il 4 giugno alle ore 16.
La complessità della situazione e della scuola italiana vanno rispettate. Ben vengano proposte di riorganizzazione, studi e aiuti formativi ai docenti come quelli che la Tecnica sta dando in molti modi e da tempo. Cercheremo, mentre la commissione del MI prosegue i lavori, di riflettere con voi, cercare dei punti fermi e mediare, indirizzandoci verso una doppia soluzione. Quella a breve termine e quella della scuola del futuro.
Una cosa che la crisi sanitaria, economica e psicologica che viviamo ci stanno restituendo è la voglia di tornare a pensare al futuro. Non solo della scuola.