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Nati pre-giudicati: un film sull’emarginazione e la discriminazione dedicato ai bambini delle periferie

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Il 26 aprile, presso la Casa Circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano, si terrà la proiezione in anteprima assoluta del film “Nati pre – giudicati” di Stefano Cerbone, alla cui sceneggiatura hanno collaborato i detenuti del reparto di Alta Sicurezza.

L’opera uscirà poi nelle sale del circuito UCI Cinemas il 16 maggio prossimo.

All’iniziativa, Patrocinata dal Comune di Napoli per la sua rilevanza culturale e sociale, assieme al regista e ai detenuti interverranno la direttrice del carcere Giulia Russo, il garante dei detenuti del Comune di Napoli don Tonino Palmese, i parlamentari Gaetano Amato, Francesco Emilio Borrelli e Federico Cafiero de Raho. Al termine seguirà un dibattito sul ruolo dei genitori nell’educazione dei figli in contesti cosiddetti a rischio come le famiglie di malavitosi.

La proiezione in anteprima al carcere nasce da una promessa fatta dal regista Cerbone ai reclusi, discutendo assieme dei loro fallimenti sui quali costruire le fondamenta per il futuro dei figli. Il carcere, come vuole dimostrare la pellicola di Cerbone, può diventare un luogo di riscatto e riflessione.

L’ignoranza e la paura sono i propellenti di cui si nutre la camorra per attecchire in un territorio – ha dichiarato Cerbone, nato e cresciuto in una delle tante periferie di Napoli dove, aggiunge i bambini avvertono sin da piccoli un insaziabile bisogno di appartenenza che – unito alla necessità di costruirsi un’identità sociale nel contesto in cui vivono – spesso li fa avvicinare alle uniche figure autoritarie che si presentano ai loro occhi, i camorristi.

Non si può non ricordare che la zona napoletana (Secondigliano e Ponticelli) teatro dell’evento cinematografico risulta essere quella a più alto tasso di abbandono scolastico, dove il legame tra dispersione e criminalità è rilevante.

Nell’anno scolastico 2022-23 sono stati oltre 2mila bambini segnalati per evasione scolastica, i dati del Comune di Napoli riguardano gli studenti che frequentano la scuola dell’obbligo, dalla primaria alle secondarie di primo e secondo grado.

La trama

Il film narra l’amicizia indissolubile di due ragazze, Janet e Marinella, che s’incontrano sui banchi di scuola ma saranno poi costrette a separarsi, quando una faida tra clan coinvolgerà i loro congiunti. Crescono unite, si fanno forza a vicenda, sanno di poter sfidare assieme i pregiudizi e l’emarginazione riservati a chi vive in famiglie legate alla criminalità organizzata. Ma quando scoppia la faida, una delle tante parentesi sanguinaria della guerra di camorra che infiamma e avvelena Ponticelli, il loro quartiere, poiché le due ragazze appartengono a due famiglie rivali, da quel momento in poi non potranno più vedersi.

Il film

Nel cast vi sono attori professionisti come Gigi Savoia, Gianni Parisi, Marina Suma, Gianluca Di Gennaro, Carmine Paternoster, ma anche il deputato della Repubblica Gaetano Amato, i bambini cresciuti lontani dall’affetto paterno come Janet, figlia di un detenuto del reparto Ionio (Alta Sicurezza) di Secondigliano e un ex boss. Il progetto fa leva sulla partecipazione di giovani attori, ragazzi provenienti da quartieri di Secondigliano e Ponticelli, in alcuni casi figli di detenuti che hanno vissuto sulla loro pelle l’orrore della malavita organizzata. Nel cast sono inserite anche persone che hanno vissuto da angoli prospettici differenti vicende legate alla camorra, come Vittorio Porcini, ex sostituto commissario di Ponticelli protagonista di ben settemila arresti, Gennaro Panzuto, ex boss del quartiere Torretta, oggi collaboratore di giustizia.

Tra i giovanissimi che hanno preso parte al progetto, ci sono Fabiana Granato, la già citata Janet Monaco e gli studenti dell’istituto Galiani, un tecnico commerciale frequentato da allievi del centro e dell’hinterland cittadino, che ha ospitato la troupe per tre giorni. Il film si è arricchito anche del contributo dei detenuti del reparto Ionio del carcere di Secondigliano con frasi, considerazioni e suggestioni nate dal confronto con le loro esperienze di vita inserite nella trama, grazie anche al contributo dell’associazione Per.Sud.