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Diciottenne morto sul lavoro, aveva lasciato la scuola. Il ds: “Avevamo provato a fargliene capire l’importanza, ma nulla”

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Una storia davvero tragica: un operaio di diciotto anni è morto, schiacciato da una seminatrice, mentre lavorava nei campi, nei pressi di Lodi. Il ragazzo, secondo quanto riporta Fanpage, aveva da poco lasciato la scuola, al quarto anno, un istituto agrario della zona.

Il giovane ha lasciato la scuola per lavorare

A quanto pare il ragazzo desiderava stare a contatto con i campi e la terra: lo testimoniano i numerosi video che postava sui social, da cui traspariva tutta la sua passione per il lavoro. Lavoro che, purtroppo, gli ha causato la morte.

Secondo una prima ricostruzione il giovane, insieme a un collega di 20 anni soccorso in stato di choc, stava proprio effettuando alcuni interventi di manutenzione sulla seminatrice quando un pezzo del mezzo si sarebbe staccato, travolgendolo in pieno mentre preparava la macchina per la semina del pomeriggio.

“È morto facendo quello che amava di più”, ha detto la madre fuori dal cancello dell’azienda agricola, a poche ore dalla tragedia.

La frase di Blake per salutarlo

Come riporta Il Giorno la sindaca di Brembio Oriana Ghidotti, arrivata in azienda dopo l’infortunio, ha annunciato il lutto cittadino in coincidenza con il giorno del funerale, che sarà celebrato domani, sabato 22 giugno, alle 14.30. Sul manifesto funebre è riportata una frase a tema del poeta inglese William Blake: “Impara nella semina, insegna nel raccolto e in inverno riposa”.

Come riporta Leggo, il dirigente scolastico della scuola dove ha studiato il giovane ha interrotto lo scrutinio per ricordarlo: “Avevamo parlato con la sua famiglia e provato a far capire che il diploma è comunque importante, ma è sempre stato così. Appassionato di terra, di trattori, di tecniche agricole. Sognava di lavorare e non appena ne ha avuto l’occasione è andato. Era la vita che aveva scelto. Così giovane… Mi viene da pensare che, a differenza di quel ragazzo morto a Latina, era in regola. E non so cosa mi fa più rabbia”.

L’analogia con Satnam Singh

Il riferimento è a Satnam Singh, il bracciante di origini indiane, 31 anni, morto a Latina dopo essere stato letteralmente scaricato ferito gravemente davanti casa è davvero inaudito e profondamente triste. L’uomo aveva perso il braccio in un incidente sul lavoro nei campi dell’Agro Pontino.

A scaricarlo davanti casa senza chiamare i soccorsi lasciando l’arto amputato in una cassetta di plastica per evitare conseguenze il suo datore di lavoro. L’uomo, un 37enne, come riporta La Repubblica, è indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso.