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Premierato, Bonelli (Avs): serve a Meloni e Salvini per rimanere più tempo al potere. Casellati (FI) li sostiene: così riformeremo scuola, lavoro e fisco

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Fanno discutere le riforme che la maggioranza parlamentare sta portando in porto. A partire da quella sui maggiori poteri regionali ideata dal leghista Roberto Calderoli. Secondo il deputato di Avs Angelo Bonelli, “l’Autonomia differenziata, voluta da questa maggioranza, sarà lo sfascio dell’ambiente: ogni regione potrà farsi il proprio condono edilizio, eliminare o ridurre perimetri dei parchi nazionali come accaduto con i parchi regionali in Liguria. Inoltre indebolirà il Sud Italia e farà a pezzi il Servizio Sanitario Nazionale incentivando il turismo sanitario: sempre piú persone, per curarsi, saranno costrette a spostarsi”.

Bonelli è convinto che “Giorgia Meloni ha scambiato il Parlamento per un mercato e svenduto l’unità d’Italia per ottenere il premierato, un vero e proprio mercimonio tra lei e Salvini. Un mercimonio sbagliato anche nella sostanza. Il federalismo della Lega non é certo conciliabile con la ‘donna sola al comando’, ma questo è il frutto della voglia di rimanere al potere di questa maggioranza, nonostante tutti gli indicatori sulla povertá in aumento, i tagli ai fondi per la sanità pubblica, alla scuola, al trasporto pubblico, il sabotaggio delle politiche sul clima e un debito pubblico arrivato ormai a 106 miliardi con la previsione della prossima manovra lacrime e sangue. Per questo serve un patto immediato tra tutte le forze di opposizione per mandare a casa questo Governo”.

La maggioranza, però fa quadrato: “Il Premierato – ribatte la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati – è una riforma che serve al Paese e non al centrodestra. Perché la stabilità renderà l’Italia più competitiva, più credibile”.

Secondo l’ex presidente del Senato, prima donna in Italia a ricoprire l’importante carica nella precedente legislatura, “non si può programmare il futuro, non si possono portare a termine le riforme come fisco, scuola, lavoro, pensioni e così via, se cambiano continuamente le regole del gioco”.