Stipendi migliori e meno burocrazia: lo chiedono i docenti. Barbacci (Cisl): “Richieste condivisibili. La questione della carriera non è più rinviabile” [INTERVISTA]

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Nelle ultime settimane, la nostra testata ha promosso l’iniziativa “Dillo al ministro”, invitando i lettori a segnalare problemi e a formulare proposte per migliorare il sistema scolastico.
Ne parliamo con la segretaria generale di Cisl Scuola Ivana Barbacci, focalizzandoci soprattutto sulle richieste di carattere sindacale e sulle relative proposte avanzate dai docenti.
Una delle principali richieste riguarda il miglioramento delle condizioni economiche degli insegnanti. Tuttavia, non si tratta solo di stipendi più alti, ma anche di altre forme di supporto economico, come l’indennità di trasferta e il buono pasto. Alcuni insegnanti suggeriscono di ampliare l’uso della carta del docente per acquisti non solo di libri, ma anche di materiale didattico.
I docenti che lavorano su più sedi segnalano la necessità di un sostegno per le spese di trasporto.
Su questi problemi la segretaria generale di Cisl Scuola si mostra del tutto d’accordo anche se sostiene che le soluzioni concrete dovrebbero essere demandate alla contrattazione di secondo livello.
Con Barbacci parliamo anche della possibilità di istituire anche per i docenti due regimi contrattuali diversi, come avviene per i medici: un orario omnicomprensivo che includa sia le ore di insegnamento che le attività funzionali all’insegnamento oppure un contratto a tempo parziale che lasci maggiore libertà agli insegnanti.
C’è poi la questione della flessibilità della carriera docente, tema sul quale Barbacci dice che “ormai i tempi sono maturi”.

Per parte sua la segretaria nazionale vorrebbe “dire al Ministro” che la scuola va rimessa al centro del dibattito politico, coinvolgendo nelle scelte politiche gli operatori scolastici ma anche gli altri soggetti (famiglie e studenti in primo luogo).