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Valditara ai docenti: “Avete in mano il lavoro più bello del mondo, quello di dare un futuro ai nostri giovani”

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Intervenuto nel corso della quarta tappa di Scuola Futura, ad Alessandria, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha parlato ai ragazzi delle scuole presenti. Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha rilasciato alcune dichiarazioni intrise di lodi dedicate alla scuola italiana e ai suoi docenti.

Valditara: “La nostra scuola fa cose meravigliose”

“La nostra scuola fa cose meravigliose. La nostra scuola è formazione, è idee, è fantasia, è dedizione. Anche per questo ringrazio tutti coloro che lavorano per la scuola. L’arte e la musica devono entrare sempre di più nella nostra scuola, perché ispirano la creatività dei ragazzi. Parlo della scuola dei talenti, tutti hanno dentro una bellezza meravigliosa, che va valorizzata: con una pluralità di indirizzi, ad esempio. Ciò denota la voglia di costruire una società nuova, grazie anche ai vostri splendidi docenti che vi stimolano”, ha detto.

La scuola deve poter includere, condurre il nostro ‘io’ verso la connessione con la società. ‘Insieme’ è una parola che mi sta a cuore. Ricollego tutto questo all’importanza dello sport, che ispira dei valori importanti come la lealtà, la solidarietà. La scuola deve saper abituare all’impegno per conquistare determinati risultati. Questo è frutto di una visione valoriale che partendo dalla scuola deve arrivare alla società. Credo tanto nel ruolo dei docenti. Voi avete in mano il lavoro più bello del mondo, quello di dare un futuro ai nostri giovani. Scuola, società e territorio insieme per il futuro”, ha concluso Valditara.

Il mestiere del docente viene visto come il più bello del mondo?

Secondo un recente studio, l’Ocse Talis, diffuso da Invalsi, uno dei fattori che non spingono i giovani italiani ad avvicinarsi alla professione di docente – secondo lo studio – è la percezione di scarso apprezzamento da parte della società. Altro forte motivo di demotivazione è lo stress. Una condizione particolarmente accentuata in Italia a causa dell’impegno richiesto dall’attività in aula, ma anche dagli impegni burocratici e dalla progressione lenta di carriera.

Quello che emerge, in generale, dal rapporto, è che la classe docente europea sia formata prevalentemente da donne in età avanzata. E che lo squilibrio di genere è dovuto al permanere dello stereotipo che lega le donne ai lavori di cura.

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