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Vannacci candidato alle Europee con la Lega. Per il generale Mussolini era uno “statista”, a scuola vorrebbe l’italianità: stavo in classe con Carla Bruni

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Il generale Roberto Vannacci sarà uno dei candidati di punta della Lega in occasione delle elezioni di giugno per il rinnovo del Parlamento europeo: l’annuncio è arrivato nel giorno della ricorrenza della Liberazione direttamente dal leader della Lega Matteo Salvini. “Sarò un candidato indipendente che mantiene la propria identità e che lotterà, con coraggio, per affermare i propri valori di Patria, tradizioni, famiglia, sovranità e identità che condivido abbondantemente con la Lega”, ha detto il generale all’Ansa.

Ma qual è l’idea di Roberto Vannacci sulla scuola? Sicuramente è assai vicina a quella del vice-premier Matteo Salvini. Almeno sulla presenza nelle classi di alunni non italiani. Ad inizio aprile, sul “tetto” del 20% di alunni stranieri nelle scuole auspicato da Matteo Salvini e osteggiati dalla maggior parte dei parlamentari del Centro-Sinistra, Vannacci tenne a dire: “noi siamo italiani, dobbiamo preservare la nostra identità, in migliaia sono morti sul Carso per tramandarcela. Dobbiamo insegnare le radici italiane nelle scuole. In una classe tutta di stranieri è difficile insegnare l’italianità“.

Su una sua possibile candidatura per le elezioni europee specificò che in caso di approdo a Bruxelles gli sarebbe piaciuto “essere protagonista: vorrei avere un ruolo di primo piano, non fare la comparsa”, sottolineò il generale.

Qualche giorni prima, sempre parlando di Istruzione, Vannacci ricordò che da studente fu “compagno di scuola di Carla Bruni dalle elementari alle medie”.

A scuola, rivelò, “era un ambiente eccitante con figli di manager facoltosi, imprenditori, diplomatici, talvolta emigrati per motivi di sicurezza”. 

A proposito di Storia, il generale Vannacci, sembra avere le idee chiare: considera Benito Mussolini “uno statista come Stalin”. Inoltre, il generale, sempre circondato da collaboratori di estrema destra, rifiuta di definirsi antifascista, definendosi “cavaliere nero”.

Tornando alla scuola, quando lo scorso autunno pubblicò il discusso libro “Il mondo al contrario” – con contenuti ritenuti omofobi, sessisti e razzisti – si parlò molto dell’iniziativa degli studenti del liceo Ribezzo di Francavilla Fontana, nella provincia di Brindisi, che decisero di leggere in classe il testo: la decisione, concordata con la docente di Italiano, fu giustificata dalla scuola come un’iniziativa avviata nell’ambito delle lezioni di educazioni civica e perché “per farsi un’idea, bisogna leggere e informarsi, andando oltre i titoli che scorrono veloci sul Web”.

“Quella di Vannacci – ha scritto l’Ansa – era la candidatura più attesa – di certo non a sorpresa – che ha fatto parlare parecchio quel fronte” interno alla Lega “che tutt’ora non vede di buon occhio il generale e le sue tante dichiarazioni considerate fuori dalle righe. Salvini, però, ha tirato dritto, lasciandosi alle spalle i mal di pancia all’interno del suo partito”.

La sua scelta ha fatto molto discutere: per Angelo Bonelli, deputato di Verdi e Sinistra, “è una provocazione, una svolta xenofoba che premia un generale sotto provvedimento disciplinare avviato dal ministro della Difesa Crosetto. La Meloni dovrà dirci se condivide la linea xenofoba della Lega e lo slogan di più Italia meno Europa”.

“Per festeggiare il 25 Aprile” Salvini annuncia “la candidatura di Vannacci, un militare criptofascista che dice di non potersi definire antifascista”, ha detto il segretario di Più Europa Riccardo Magi.