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Violenza contro presidi e insegnanti, Valentina Aprea (FI): bene le punizioni, ma ci vogliono un nuovo patto e una riforma degli organi collegiali

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Sulla assurda e brutale aggressione subita dal dirigente dell’Istituto San Gabriele di Roma interviene in queste ore anche Valentina Aprea, responsabile nazionale del Dipartimento Istruzione di Forza Italia e sottosegretaria all’Istruzione all’epoca della ministra Moratti.

Oltre ad esprimere piena solidarietà nei confronti del preside, Valentina Aprea evidenzia l’allarmante tendenza alla violenza nei confronti di dirigenti, docenti e personale scolastico, anche da parte dei genitori degli alunni.
Aprea si dichiara anche del tutto d’accordo con il ministro Valditara e con le forze di maggioranza per aver introdotto misure punitive più severe per i reati contro il personale scolastico e per migliorare la sicurezza nelle scuole, ma sottolinea anche la necessità di ulteriori interventi.

“Non possiamo permettere che le scuole si trasformino in caserme o in carceri minorili” afferma Aprea che aggiunge: “E’ ora di richiamare genitori e studenti ad una maggiore responsabilità sociale attraverso nuovi patti educativi da favorire attraverso l’ascolto e il dialogo e regolamenti di Istituto condivisi e sottoscritti da tutti gli attori della comunità scolastica”.
“Ma soprattutto –
dichiara – urge una revisione delle funzioni e dei compiti degli organi collegiali, fermi alle esigenze di cinquanta anni fa”.
E su questo, l’esponente di Forza Italia ha idee precise: “Dobbiamo ripensare la governance degli Istituti che rilanci la relazione educativa all’interno delle scuole per arginare comportamenti non conformi e soprattutto non desiderabili durante l’attività scolastica e recuperare, al contrario, la grande opportunità di crescita personale e sociale che la scuola è chiamata a favorire nei confronti di tutti e di ciascuno”.

In effetti non da oggi c’è la necessità di riscrivere le norme che regolano la composizione e il funzionamento degli organi collegiali, norme datate di mezzo secolo esatto e che non da oggi avrebbero bisogno di una adeguata “manutenzione”.