Nel contesto di una più generale crisi economica, certamente acuita dalla pandemia in corso, si inserisce il contributo della Palumbo editore che, con specifico riferimento al diritto all’istruzione, costituzionalmente inteso come un “diritto sociale”, prova a verificarne lo stato di attuazione alla luce della legislazione vigente.
L’aumentato tasso di povertà, assoluta e relativa, quest’ultima considerata come causa di esclusione sociale nel processo di formazione del “capitale umano”, si scontra ancora adesso con una interpretazione del rapporto obbligatorietà/gratuità che esaurirebbe la gratuità della prestazione fornita dallo Stato nella semplice erogazione dell’attività di insegnamento, con esclusione, quindi, della prestazione di beni (libri di testo e/o strumenti alternativi).
La lettura di questo intervento potrà sicuramente contribuire ad una comune riflessione sul tema, sollecitando l’adozione di una serie di misure, non più procrastinabili, soprattutto in considerazione del momento certamente unico che vive il nostro Paese.
Ecco il contributo della Palumbo editore:
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