• la pensione sociale, che l’Inps eroga agli ultrasessantacinquenni indigenti, sarà di 368,88 €;
• l’assegno sociale, che prescinde del tutto dal versamento dei contributi per i cittadini in condizioni economiche disagiate, sarà di 447,61€;
• le pensioni integrate al minimo sarà di 501,38€.
Per il triennio 2014-2016: la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici è descritta dal comma 483 a)b)c)d)e) della legge di stabilità 2014 approvata il 23/12/2013 e spetta nel seguente modo:
• al 100% per quelli complessivamente pari o inferiori a 3 volte il trattamento minimo Inps;
• al 95% per quelli fino a 4 volte;
• al 75% per quelli fino a 5 volte;
• al 50% per quelli fino a 6 volte;
• nella misura del 40% per l’anno 2014, e nella misura del 45% per ciascuno degli anni 2015 e 2016, per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo INPS con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti medesimi e, per il solo anno 2014, non è riconosciuta con riferimento alle fasce di importo superiori a sei volte il trattamento minimo INPS.
Non si sa fino a che punto dobbiamo rallegrarci del contenimento dell’inflazione nel corso del 2013, dovuto non tanto a fattori economici positivi, quanto al rallentamento dei consumi che ha frenato i prezzi. Scrive Michele Napoli nel suo sito: “La legge di stabilità 2014 del governo Letta, per quanto riguarda la perequazione, é fortemente peggiorativa rispetto alla legge di stabilità 2013 del Governo Monti. Infatti il comma 236 dell’art. 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228 è abrogato per quanto riferito alla perequazione e sostituito dal comma 483 di cui sopra.
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