Premesso che ancora c’è tempo, per presentare la candidatura al Miur, fino alle ore 14.00 di venerdì 29 dicembre, sembra proprio che almeno un attuale dirigente scolastico su tre, secondo una stima di Anief, abbia più di 60 anni. Lo svecchiamento dunque è d’uopo, anche se non sappiamo fino a che punto.
I posti in palio, come è noto, sono 2.425, mentre finora si contano oltre 35 mila aspiranti che dovranno affrontare cinque prove, un corso di formazione e un tirocinio.
Si parte con un quizzone di 100 domande, pescate a sorte da una banca dati di 4 mila quesiti, a risposta multipla da svolgere al computer in 100 minuti. Gli ammessi alla prova scritta saranno però in 8.700.
Tuttavia per spiegare tale elevato numero di concorrenti, bisogna fare riferimento al fatto che nella professione insegnante non esiste altra possibilità di carriera, per cui l’unica via percorribile è quella del dirigente o dell’ispettore tecnico che però ha una corsia preferenziale, se si riaprissero i concorsi, rivolto ai già dirigenti scolastici.
E anche questo, la mancata possibilità cioè di fare carriera col riconoscimento retributivo e di prestigio, è un altro oggettivo vulnus che non fa bene alla scuola.
Infatti nella stessa pubblica amministrazione, forze armate comprese, lentamente si può salire di grado, di stipendio e di merito.
Un altro contabilità che occorrerebbe pure fare, sono i costi complessivi che l’amministrazione deve affrontare per organizzare una macchina così complessa, come quella del concorso. Attendiamo in ogni caso di conoscerli nel dettaglio, anche se ormai è invalso l’uso di chiedere un contributo- spese ai candidati per lenire le ferite finanziarie.
In ogni caso, chi gongola veramente, sono gli studi legali e talune organizzazioni che si sono specializzate nei ricorsi. Per costoro sono delle vere manne cadute dal cielo, perché nelle maglie dei bandi e del diritto a parteciparvi, si trovano sempre falle dove fare breccia.
Non c’è stato concorso infatti nella scuola che non abbia visto contenziosi con richieste di sospensiva.
Pare comunque che il conteggio finale degli aspiranti presidi porterebbe a un numero complessivo di non meno di 40/45 mila domande. Vedremo se sarà vero.
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