Secondo Save the Children, in Europa più di 26 milioni di bambini e ragazzi sono a rischio di povertà o esclusione sociale e come conseguenze più grave si aggiunge la povertà educativa: un adolescente europeo su 5 infatti si ritrova privato della possibilità di costruirsi un futuro ricco di opportunità: «Sconfiggere la povertà educativa. Fino all’ultimo bambino», questo è il titolo della ricerca presentata da Save the Children a Milano in occasione della tavola rotonda «La povertà educativa in Europa: il fenomeno e la voce dei ragazzi».
Secondo il rapporto in Italia i bambini e i ragazzi a rischio povertà ed esclusione sociale sono l 32%, una delle percentuali più alte in Europa, al di sopra della media europea del 28%. Islanda (14%), Norvegia (12%) e Repubblica Ceca (20%) si rivelano i paesi più virtuosi, mentre Romania (51%), Bulgaria (45%) e Ungheria (41%) fanno registrare i livelli più elevati.
La povertà educativa, spiega Save the Children , rappresenta uno degli aspetti «più devastanti» della povertà infantile che in Europa colpisce ben 1 adolescente su cinque: i dati Pisa mostrano che il 22% dei 15enni in Europa ha scarsi risultati in matematica e il 20% in lettura. In Italia 1 bambino su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica, 1 su 5 in lettura. Nel nostro paese, dice Save The Children, è allarmante anche la media di dispersione scolastica che riguarda il 15% dei minori.
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Inoltre, la differenza media, in percentuale, del rischio di povertà tra bambini con genitori che possiedono un livello medio-alto di istruzione rispetto a quelli che ne possiedono uno più basso è del 46% in Italia, contro quella europea del 53%.
Sarebbe allora urgente, dice Save the Children, «adottare ed implementare la Child Guarantee a livello europeo», una misura che permetterebbe coordinamento, pianificazione e monitoraggio oltre ad una valutazione di impatto sugli investimenti europei per contrastare la povertà minorile.
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