In base ai risultati di “Adults skills in Focus” di marzo, pubblicato da Ocse-Piaac, le persone che non hanno le conoscenze di base per leggere singole parole o frasi semplici, in Italia, tra i 16 e i 65 anni, sarebbero il 28%. Soltanto la Spagna tra i 24 Paesi che aderiscono al programma Ocse-Piaac è messa peggio di noi.
Lo scrive il Corriere della Sera che riporta lo studio nel quale viene pure precisato che uno degli handicap maggiori, non solo per trovare lavoro, ma addirittura per poter usufruire dei servizi pubblici – dalle cure mediche al welfare – è proprio l’incapacità di comprendere ed esprimersi. Dunque il 28 per cento di italiani resta escluso da qualsiasi attività sociale, politica e anche da qualsiasi possibilità di miglioramento economico e di partecipazione.
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Questo nuovo studio diventa un campanello di allarme sopratutto per le politiche di educazione anche per gli adulti, troppo spesso dimenticate nei programmi ministeriali e nelle richieste di finanziamento. Naturalmente sono soprattutto i più anziani ad essere meno istruiti e gli immigrati di prima generazione, che arrivano nel nostro Paese già adulti o dopo la scuola dell’obbligo.
Per la metà di loro la comprensione di concetti semplici resta una sfida troppo difficile.
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