“Secondo gli ultimi report, almeno 1 positivo su 5 sfugge al controllo”: il dubbio nasce dal rapporto fra assenze a scuola e sintomi da Covid, per cui l’attenzione su assenze e sintomi sospetti è altissima.
Secondo quanto riporta Il Messaggero, un liceo romano avrebbe segnalato un aumento di “lavoro” dovuto al monitoraggio giornaliero delle assenze, rilevando che: «Non sempre i genitori comunicano i casi sospetti all’addetto Covid per ragioni inspiegabili, ostacolando la messa in quarantena precauzionale dell’intera classe».
Su tale non certo tranquillizzante denuncia, il giornale porta delle segnalazioni attinte da altri licei romani, mentre una dirigente segnala di non essere stata informata ufficialmente della scoperta della variante inglese del Covid nel suo istituto: «Non so nulla sui positivi alle varianti».
Non si capisce dunque se si tratta di un “cortocircuito” che rischia di aumentare così la diffusione del virus o di una sorta di abulica omertà per non destare allarme.
Per Rusconi, dell’Anp, riporta sempre Il Messaggero, «La questione è molto delicata, non c’è nessun obbligo di legge sull’informazione, questo lo dobbiamo chiarire, ma di responsabilità. Non possiamo costringere i genitori a dare informazioni in merito. Ma rinnoviamo l’invito, soprattutto ora che sono iniziate le vaccinazioni per i docenti e il personale scolastico. Proprio mentre sono emersi diversi casi di mutazione inglese e brasiliana. Ma è necessaria la collaborazione di tutte le parti. Famiglie incluse».
«Ci aspettiamo sempre la massima trasparenza e collaborazione da parte di studenti e famiglie» dice un’altra preside. «In questo caso la responsabilità sulla mancata comunicazione, è anche del medico che poi segue lo studente e la famiglia nel percorso della malattia. Ci aspettiamo che anche il dottore si accerti dell’avvenuta comunicazione agli istituti scolastici e quindi alle azienda sanitaria di riferimento. Ognuno, per forza di cose, deve fare la sua parte. Nella nostra scuola siamo riusciti a tenere alta la guardia. Assenze e malattie degli studenti sono sempre controllati e siamo pronti a intervenire in caso di “anomalie”, come assenze prolungate».
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