Secondo un’indagine di Skuola.net, su un campione di 3.000 ragazze e ragazzi tra gli 11 e 25 anni, sempre più giovani sarebbero attratti dall’usato, non quello sicuro delle automobili, ma quello dell’abbigliamento e della tecnologia.
Infatti 1 intervistato su 6, si legge sul portale degli studenti, quando deve comprare un capo di abbigliamento, si rivolge prioritariamente al mercato dell’usato. E lo stesso vale anche quando si tratta di scarpe: 1 su 8 punta sulla seconda mano, il “second hand”. Ancora di più – quasi 3 su 10 – sfruttano soprattutto il canale del “ricondizionato” per cambiare i propri dispositivi tecnologici.
Infatti, quasi la metà dei ragazzicoinvolti dalla ricerca (46%) ha posseduto almeno uno smartphone, un tablet o un computer usati. E, più in generale, quasi 9 su 10 sono favorevoli a questo tipo di acquisti. A conti fatti, appena il 10% dei giovani intervistati preferisce sempre e comunque dei dispositivi nuovi.
Per l’abbigliamento invece, solo il 23% non ha mai acquistato vestiario e accessoriusati, mentre per le scarpe la questione si fa più delicata. Qui la platea del nuovo a tutti i costi sale al 44%.
Diverso il discorso quando vogliono togliersi dai piedi un capo di vestiario. Quasi tutti i ragazzi e le ragazze intervistati, infatti, provano a dare una seconda occasione ai propri capi. Il 51%, quando non li usa più, prima di mandarli al macero cerca sempre di venderli oppure di passarli ad amici e conoscenti; un altro 30% lo fa il più delle volte; il 12%, pur dichiarandosi molto legato ai propri averi, ogni tanto gli dà un’altra vita; appena il 7% non l’ha mai fatto.
E ancora sulla tecnologia. Quasi 1 su 5, ogni volta che deve disfarsi di uno smartphone, anziché gettarlo via controlla sempre se quell’articolo può interessare a qualcuno per essere riusato, per poi venderlo privatamente o affidarlo a servizi specializzati. E un altro quarto scarso (23%) lo ha fatto almeno in un’occasione. Il 47% non ci ha mai pensato ma si dice lo stesso a favore di tale pratica. Solamente l’11% non l’ha mai fatto e nemmeno si prenderebbe la briga.
Qualcosa di simile avviene pure per il resto dei dispositivi. Il 20% ricicla puntualmente computer, tablet, console per i videogiochi e tutto ciò che è tecnologicamente appetibile. Un altro 23% lo ha fatto come minimo una volta nella vita. Sommando a loro quelli che non lo hanno mai fatto ma non lo escludono affatto, per il futuro si arriva al 90%. Solo il 10%, dunque, getta tutto nel secchio senza nemmeno porsi il problema dello spreco.
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