Confusione? Incertezza? Smarrimento? Dubbi? Sembra proprio che a una settimana dall’inizio degli esami di stato, un buon numero di studenti ancora non sappia né la data, né come è organizzato l’esame, né i meccanismi del punteggio, mentre qualcuno si aspetta ancora le famose buste inventate da Bussetti. Frutto certamente della Dad e del mancato confronto diretto coi prof, ma pure, forse, della consapevolezza che capire i dispositivi serva a poco.
E intanto il primo dato sconfortante riguarda la data degli esami. Secondo un sondaggio di Skuola.net, che ha interpellato mille studenti dell’ultimo anno, solo 8 maturandi su 10 sanno che il primo giorno di interrogazioni sarà il 16 giugno, l’altro 20% sbaglia.
Ma non solo.
Sulla durata della prova orale solo l’85% sa che, essendo l’unica rimasta in piedi rispetto alla formula tradizionale, potrebbe aggirarsi intorno ai 60 minuti, mentre il 10% pensa che durerà circa mezz’oretta; il 5% più di un’ora.
Per le modalità di assegnazione del punteggio solo 7 maturandi su 10 sanno che anche quest’anno verrà dato più peso alla carriera scolastica (fino a 60 punti) rispetto all’esame in sé (fino a 40 punti), mentre il restante 30% ha informazioni prese a caso.
E ancora, 1 su 3 è convinto che ci siano ancora le buste a sorteggio con i materiali predisposti dalla commissione e il 10% che i professori non prepareranno proprio nulla, perché arriverà tutto dal ministero.
Finita così?
Non proprio, perchè quasi 3 maturandi su 10 pensano che lo scritto andrà solo illustrato senza che i professori possano prenderlo come spunto per ulteriori domande (18%) oppure che il compito si sia esaurito con la consegna (10%) e che non dovrà essere ‘spiegato’ davanti alla commissione. E che dire di quel 16% che è inconsapevole del fatto che i docenti potranno fare domande extra su tutto il programma.
Grande confusione, ovviamente, pure sui nodi meno centrali dell’esame.
Per 1 su 10 non ci sarà l’analisi del testo orale. Un altro 10% sostiene che non ci potranno essere le domande di Educazione civica e, complessivamente, solo il 72% sa che queste sono un passaggio esplicitamente citato dall’ordinanza sugli esami.
Lo stesso discorso vale per i PCTO – i Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, l’ex alternanza scuola lavoro – visto che per l’8% quest’anno non entreranno nella prova mentre solo l’80% è al corrente che anche loro sono inseriti nell’ordinanza: o verranno illustrati durante il colloquio (con eventuali domande dei professori) oppure dovranno comparire all’interno dell’elaborato.
Per quanto poi riguarda il Curriculum dello studente, unica vera novità della Maturità 2021, appena 6 su 10 sanno che verrà consultato dalla commissione e che sarà anche allegato al diploma, per un uso futuro. E se il 25% non ha ben chiare le sue finalità, c’è un 16% che confessa di non sapere affatto cosa sia. Tutto questo quando manca una settimana dal via.
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