Categorie: Alunni

1 ragazzo su 20 vittima di bullismo più di una volta a settimana

Dire.it, pubblicando il resoconto dell’indagine, scrive pure che il 76% degli adolescenti sa che il bullismo è un atto di violenza fisica e/o psicologica, reiterato nel tempo e perpetrato da un soggetto più forte su uno più debole (il 44% parla di abuso fisico e verbale).
Per quanto riguarda invece i luoghi deputati ai maltrattamenti, il 60% dei tredicenni accusa la rete come il ‘ring’ scelto dai ‘bulli’ per attaccare le loro vittime. Il 63% degli studenti sostiene infatti che “il web e i social network renderebbero più semplice l’aggressione”. Ma dov’è che i giovani si confrontano su questo tema? Il 99% ne parla a scuola o reperisce informazioni in Tv. Fa riflettere il fatto che il confronto con gli adulti e con i pari sia abbastanza scarso: il 4% dei tredicenni dice di parlarne a casa e solo il 7% si confiderebbe con gli amici.

Un ragazzo su 5 (il 20%) ha ammesso di aver subito atti di bullismo in passato. Ma il dato forse più spiazzante viene da un 10% che sostiene di non sapere se è stato o meno vittima di bullismo. “Questo perché del bullismo si parla tanto in via del tutto teorica, ma parlarne in prima persona è più difficile- spiegano gli psicoterapeuti dell’IdO- probabilmente i ragazzi lo vivono come un tabù, qualcosa di cui non si deve parlare, e spesso se ne vergognano”.
Un ragazzo su 10 è stato vittima di cyberbullismo in passato. Il 2% sostiene invece di essere attualmente vittima, mentre un 6% si dice confuso non sapendo se lo è o meno. Violenze che possono avvenire anche a scuola, rivela il 5,5% degli studenti che sostiene di essere stato colpito all’interno dell’istituto almeno una o più volte a settimana. Fuori scuola invece le vittime salgono all’11% degli adolescenti intervistati. In generale, circa uno studente su 3 (il 32%) ha menzionato il cyber bullismo come la forma più recente e frequente di bullismo. “Un fenomeno che ha preso piede perché coperto dall’anonimato dato dai falsi profili (fake) o dai siti (ask) che sembrano nati appositamente per permettere agli utenti di relazionarsi senza mai esporsi realmente”, precisano gli esperti dell’IdO. L’anonimato dell’aggressore e la diffusione pubblica dell’offesa possono rendere infatti “gli effetti psicologici del cyberbullismo più gravi di quelli del bullismo tradizionale”, aggiunge infine Federico Colombo, psicologo di Stop Al Bullismo.

La chat è sicuramente lo strumento che va per la maggiore tra gli aggressori, seguono le telefonate mute o sgradevoli, gli sms, le foto e i video compromettenti.

I ragazzi rivolgono l’attenzione sul dialogo e ribadiscono il bisogno di essere ascoltati autenticamente. Il 56% degli adolescenti sostiene che i docenti, di fronte a una prepotenza fra compagni, dovrebbero prendere il ‘bullo’ da parte e parlargli per capire. Se poi si chiede loro cosa potrebbe fare un adulto, il 49% ripete che dovrebbe ‘cercare di parlare con i ragazzi e capire come stanno’.

“E’ interessante notare che, seppur razionalmente, gli studenti dichiarano che se fossero vittime di bullismo si rivolgerebbero ai genitori (il 61%)- informa la psicoterapeuita dell’IdO, Flavia Ferrazzoli- di fatto, istintivamente, nel 60% dei casi sono pronti a schierarsi in prima persona dalla parte di un amico o un compagno di classe più debole senza rivolgersi all’adulto. Addirittura- precisa l’esperta- questi adolescenti sembrano farci capire che non si fidano molto degli adulti, che in genere vanno sempre di corsa e spesso si mostrano poco empatici. A conferma di ciò, gli studenti citano l’incoerenza degli adulti definendo assolutamente diseducativi quei programmi televisivi, assai numerosi, in cui litigano”.

“I risultati dello studio pubblicato dimostrano che il bullismo è un epidemia globale che deve essere fermata- dichiara Stephanie McMahon, chief brand officer di WWE- siamo orgogliosi di portare la campagna ‘Be a STAR’ in Italia insieme ai nostri partner IdO e Stop al Bullismo per aiutare i bambini a capire cosa significa essere vittime di bullismo e come fermarlo”.

Il presidente Giorgio Napolitano invia un messaggio al sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto,

Contestualmente, in occasione dell’ottava giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, istituita per l’iniziativa del Parlamento Europeo nel 2007, il presidente Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

”In occasione dell’ottava giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia, istituita per l’iniziativa del Parlamento Europeo nel 2007, desidero esprimere la mia vicinanza a quanti sono vittime di aggressioni e di atti di discriminazione, più o meno latente, basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere delle persone. Ne sono stati testimonianza tragici episodi di rinuncia alla vita da parte di giovani umiliati e offesi. S’impone e va decisamente promossa una cultura dell’inclusione e del rispetto di ogni differenza con iniziative adeguate ed idonee nella famiglia, nella scuola, nelle varie realtà sociali ed in ogni forma di comunicazione. Con questi sentimenti, invio a lei e a quanti celebrano la giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia i miei più cordiali saluti”.

Pasquale Almirante

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