Secondo la stima di un’indagine epidemiologica che ha coinvolto più di 14.000 persone, in totale di 63.000 gli studenti e 3000 addetti all’ateneo, circa il 10% di studenti e personale dell’Università Statale di Milano avrebbe avuto il Covid-19.
Per stimare il numero di possibili contagi, studenti e personale hanno risposto sul sito dell’università dal 14 al 30 aprile a domande sui sintomi collegati al Covid-19 nelle tre settimane precedenti.
Quindi dal 24 marzo al 30 aprile, periodo nel quale il 21,8% avrebbe riportato sintomi di tipo Covid-19, e l’1,5% avrebbe avuto febbre oltre i 38,5°. In 217 hanno fatto almeno un tampone, risultato positivo per 46% (21,3% di quelli eseguiti, 0,3% dei rispondenti).
La frequenza di chi ha riferito i sintomi era simile in donne e uomini, leggermente più alta in giovani, fumatori e soggetti sovrappeso. Ipotizzando, fra l’altro, che solo la metà dei sintomi segnalati sia dovuta al Covid-19, i ricercatori stimano che «circa il 10% della nostra comunità accademica sarebbe stata affetta da questa malattia».
Altro risultato emerso è la minor frequenza della malattia in forma moderata e grave nelle donne, e che il 64% dei soggetti con sintomi aveva almeno una persona in casa con sintomi, rispetto al 14% dei soggetti asintomatici.
Anche ignorando i casi asintomatici, concludono i ricercatori, il Covid-19 ha colpito una parte sostanziale della comunità accademica a marzo e aprile ampiamente superiore rispetto ai casi registrati.
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