Didattica

10 metodi attivi per una didattica efficace

Interazioni dinamiche, animazioni, role-playing, attivazioni del corpo, cooperative learning: queste le tecniche che un insegnante può introdurre nelle sue lezioni per sollecitare parti diverse del cervello, alzando il livello di attenzione e di curiosità dell’alunno, stimolando il sistema nervoso e riducendo i momenti in cui la sola parola monocorde produce pensieri fluttuanti e vaghi.

Mappe e tecniche che provengono dalla psicologia sociale, dalla neurobiologia interpersonale e dalla pedagogia attiva. (VAI AL CORSO)

Ecco 10 metodi attivi

  • Lezione attiva, i tre passi nuvole-terreno-frutti
  • Tecniche non direttive
  • Giochi di ruolo e mini role-playing
  • Cooperative learning
  • Misure minimali per l’attivazione del corpo in classe
  • L’importanza di scrittura e disegni
  • Set di ascolto nella lezione
  • Caricare il cervello, tra concretezza, dubbi, curiosità
  • Il taccuino pratico dell’insegnante che attiva

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La pedagogia attiva

La pedagogia attiva, secondo John Dewey, deve orientarsi al metodo e alla prassi didattica, puntando a sviluppare nei bambini e nei ragazzi un approccio critico e consapevole al sapere, all’apprendimento, alle competenze. Approccio critico che altro non è che indagine tramite esperienza, a stimolare un’intelligenza prettamente (ma non solamente) operativa.

Insomma, la pedagogia attiva è quella che si lega alla ricerca psicologica riguardo l’apprendimento e lo sviluppo; quella in cui l’insegnante è facilitatore nel processo di scoperta del fanciullo, non più colui che trasmette le conoscenze; quella in cui l’educatore opera a partire dai bisogni del fanciullo, per accompagnarlo nell’esperienza dell’apprendimento in chiave sperimentale, di ricerca, di indagine.

Il corso

Su questi argomenti il corso La lezione attivaa cura di Pino De Sario, in programma dal 7 aprile.

Mappatura delle competenze

  • La prima competenza è comprendere come funzionano le leve neurobiologiche dell’attenzione e della passività. Come altresì, l’altro grande fattore, come vanno lette le dinamiche del gruppo-classe, secondo le lenti della psicologia sociale. Qui le affrontiamo entrambe con una forma mista teorico-pratica.
  • La seconda competenza è quella data dai metodi operativi per introdurre “pillole di attivazione”, nella più piena gradualità di ogni singolo insegnante, accompagnato nel corso nelle mosse essenziali, per passare da una lezione frontale a una lezione attiva.
  • La terza competenza sono i 10 metodi pratici, per una galleria essenziale e concreta, pronta per essere provata e sperimentata: 1) Lezione attiva; 2) Tecniche non direttive; 3) Giochi di ruolo; 4) Mini role-playing; 5) Cooperative learning; 6) Mini-attivazione del corpo in classe; 7) Scrittura e disegni; 8) Set di ascolto; 9) Caricare il cervello; 10) Taccuino dell’insegnante.
Redazione

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