Compiti per le “vacanze” a casa, per tutti: da leggere, rileggere e mettere in pratica.
10 validi motivi per resistere al covid-19
1) L’emergenza virus che stiamo vivendo è una guerra insolita, ma è una guerra: il nemico invisibile è alle porte e non bisogna uscire, se non per esigenze indispensabili. Curarsi è indispensabile, nutrirsi è indispensabile, lavarsi è indispensabile. Se i tempi del “coprifuoco” dovessero allungarsi, proviamo a raccontare in un diario personale, giorno per giorno, quanto sta accadendo. Conserviamo un ricordo, un monito. E gli adulti colgano l’occasione per scrivere la storia della loro vita: può esistere un’eredità migliore per i loro figli e nipoti?
2) L’Europa non conosceva un conflitto da 75 anni, ora lo sta conoscendo, come lo sta conoscendo il mondo intero. Ma è meglio stare al riparo tranquillamente nella propria abitazione, piuttosto che stare al riparo da mitragliatrici e missili, come succede nelle guerre reali. Un conto è avere un po’ di paura, un altro è vivere nel panico e nel terrore 24 ore su 24, con poco cibo, poca acqua e carenza di cure sanitarie. Se è vero che stiamo rinunciando ad assistere a ricorrenze, matrimoni e (purtroppo) funerali, è altrettanto vero che chi vive sotto le bombe assiste a una disintegrazione effettiva e affettiva: quella dei nuclei familiari. Avremo tempo e modo di recuperare tutto e, soprattutto, di recuperare l’essenzialità della vita.
3) Gli studenti di ogni ordine, grado e università siano pazienti, non creino altri problemi ai genitori e ai nonni, che stanno già fronteggiando con impegno e fatica un grande problema per salvaguardare la loro vita e quella dei loro figli e nipoti. Tengano presente che anche a casa possono avvenire incidenti; dunque siano prudenti e moderati nei comportamenti: non è il momento adatto per chiamare il 118 o andare al pronto soccorso.
4) I ragazzi sappiano che grazie a questa costrizione, che li sta facendo perfino annoiare, consolideranno i rapporti personali e sentimentali, e apprezzeranno molto di più la famiglia, la scuola – dove sicuramente miglioreranno i risultati – e valori come l’amicizia, la condivisione, la solidarietà con gli indifesi, i dimenticati: quelli che vengono chiamati “ultimi” e che ultimi non sono; per esempio i senzatetto. I giovani dialoghino con gli adulti, e viceversa, e facciano le domande che vogliono: tutti rivaluteranno l’importanza dell’ascolto. Tra fidanzati ascoltatevi, rassicuratevi, contagiatevi il rispetto; e dalla costrizione passerete alla costruzione.
5) Ogni anno sulla Terra muoiono 10 milioni di bambini dai 5 anni in giù per malattie, guerre, fame: è il più grande “sacrificio” dimenticato dalla storia e dai media. Adesso non possiamo più fare finta di niente, dobbiamo meditare. Abbiamo compreso che siamo tutti vulnerabili, a rischio, proprio come quei 10 milioni di bimbi. Non accade solo lontano da qui o nei film. Noi però abbiamo un’arma in più per difenderci: calma, autocontrollo. E non è poco.
6) I nostri figli e nipoti, quando potranno raccontare ai loro figli e ai loro nipoti questa nuova “guerra”, si accorgeranno di aver acquisito la maturità e la saggezza necessarie per creare un futuro e un mondo migliori, dove la persona possa contare più del profitto ed essere più tutelata: maturità e saggezza che doneranno alle nuove generazioni. E lo potranno fare con un mezzo ulteriore, che i loro progenitori non avevano: la comunicazione immediata. Per scoprire le fake news o quelle sospette, i ragazzi sanno che possono digitare 2/3 parole-chiave nei siti di notizie accreditati (Ansa.it, Rainews.it, Google news, ecc.) e verificare se la fonte è confermata o smentita.
7) Il Covid-19 ha colpito l’Europa, senza guardare in faccia nessuno, scatenando scenari bellici e (all’inizio) l’emarginazione dei cittadini italiani. Nel medesimo istante la medesima Europa, che di cristiano ha poco o nulla, tanto meno le sue fragili radici, sta respingendo in mare migliaia di esuli – oltretutto esposti al coronavirus – in fuga dal conflitto Turchia-Siria: un conflitto concreto che ha già causato 400.000 morti, di cui 120.000 civili, e milioni di sfollati. Non ci stiamo pensando perché adesso, volenti o nolenti, siamo tutti sulle stesse barche. Il dopo “guerra”, comunque, ci darà un entusiasmo nuovo, una forza inattesa. Basta saper aspettare.
8) L’uomo ha provocato molti squilibri naturali: inquinamento, disboscamenti, sfruttamento illimitato di risorse naturali. Ha così sottratto agli epicentri di contagio dei virus (per es. i pipistrelli) i loro alimenti abituali, portandoli a spostarsi verso le città. Greta Thunberg e i suoi sostenitori stanno avendo ragione. E se in questa situazione possedessimo tutto il denaro, tutto l’oro del mondo, non saremmo appagati perché non potremmo usarlo.
9) Vediamo alcuni aspetti utili dell’emergenza. Di certo non sono gli unici.
– L’inquinamento delle fabbriche e delle auto sta diminuendo sensibilmente.
– Gran parte dei delinquenti è confinata a casa, come noi, e non può nuocere alla collettività.
– Così protetti, ci ammaliamo meno di altre patologie e affiniamo l’igiene personale.
– Stiamo di più con i nostri cari, quindi non rimpiangeremo di non aver passato tempo con loro. E quando usciremo lo faremo con gli altri.
– Accresciamo la nostra cultura musicale, cinematografica, letteraria: tantissimi artisti hanno raccontato la speranza, la consolazione, la gioia e, perché no, la paura e la collera. Ma non adiriamoci con chi ci ama, bensì con gli uomini che ci hanno portato a questo, costringendoci a vivere quasi segregati; però facciamolo costruttivamente, impariamo a rispettare tutto, la natura, le persone, come vorremmo essere rispettati noi: è l’unica “medicina” che abbiamo per combattere e curare un “cancro” causato dall’ingordigia altrui.
– La didattica a distanza ci fa lavorare meglio, perché nessuno disturba o viene disturbato dalle chiacchiere e dai cellulari accesi. Se i prof. vi stanno trasmettendo molti compiti, non sbuffate: l’anno scolastico volge al termine.
– Mentre rinunciamo alla nostra libertà, gli ospedali e la ricerca stanno lavorando assiduamente per l’umanità: non dobbiamo sentirci abbandonati. E se un giorno dovessimo vaccinarci tutti, lo faremo.
– Contemporaneamente, per non remare contro, non dobbiamo alimentare un secondo virus, cioè il panico. Anzi, approfittiamone per porre in atto una pausa salutare nella nostra vita frenetica, quella di poche settimane fa, per soffermarci sui valori autentici, per donare un sorriso, per risentirci e riappacificarci con le persone che si sono fatte da parte o che abbiamo messo da parte noi.
10) Spero che anche tali “motivi per resistere” siano un aspetto favorevole dell’emergenza. Nel contempo sdrammatizziamo: dobbiamo arginare e sconfiggere il virus ad ogni costo, con flemma, sangue freddo, lungimiranza, e dobbiamo essere tutti ottimisti. Ma non dobbiamo essere tutti “positivi”, per carità! Il riferimento al Covid-19 è puramente casuale.
Ora andate a tranquillizzare chi vi sta vicino: questo momento storico ci cambierà la vita, in meglio. Statene certi. Siete tutti dei soldati, noi siamo i vostri ufficiali: dobbiamo vincere! Distanti, ma compatti.
Giovanni Panunzio
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