Desidero svolgere un paio di riflessioni insieme a voi circa la “stranezza”, così come da voi puntualmente evidenziato, in merito al voto finale attribuito a 51 studenti in un liceo delle Calabrie.
Premetto che la mia non è una difesa d’ufficio ma una “semplice” e “onesta” lettura del quadro generale della scuola.
Infatti, come non le sarà sfuggito, i meccanismi conducenti all’attribuzione di queste votazioni (voto finale), così corpose, non possono essere costituite in sede d’esame ma sono il frutto di una assidua partecipazione quinquennale da parte degli alunni al percorso formativo, regolarmente e puntualmente rendicontato dai consigli di classe, con una evidente particolare performance da parte degli alunni, in taluni casi di “eccellenze”, che deve potersi rilevare nell’ultimo triennio (credito scolastico e formativo).
Io, immagino, come lei non ho fatto altro che collegarmi al sito della scuola e leggere il “Documento del 15 Maggio 2013/2014”. Il documento oltre a riportare in maniera fedele il percorso formativo delle singole classi V (dalla A alla N, ben 12 classi) riporta con dovizia di particolari il percorso di studi (crediti ed eventuali sospensioni di giudizio degli anni precedenti) di ogni singolo alunno.
A tal uopo mi preme ricordarle che il numero dei Diplomati di codesto istituto è stato di circa 300 unità(Documento del 15 Maggio).
Quindi, al contrario di quello che spesso sono i luoghi comuni o le “dicerie”, preferisco credere che i risultati, così come da voi evidenziato, sono il frutto del sacrificio di una intera collettività (studenti, famiglie, professori, personale tutto e perché no,puntuale e meticolosa attribuzione delle votazioni da parte dei Presidenti e dei commissari d’esami di Stato, interni ed esterni).
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