100 docenti con diploma magistrale falso. La Procura di Cosenza è impegnata in un’inchiesta che sta scoperchiando un’intera organizzazione criminale. Le indagini partite dall’autunno 2016 hanno portato a scoprire quella che si può definire come la “bottega del falso”.
Gli investigatori hanno trovato e sequestrato pc, stampanti e centinaia di certificati con cui ragionieri e diplomati tecnici si sono presi il secondo diploma – quello magistrale – pagando 3mila euro: così si aprivano le porte dell’insegnamento o addirittura del posto a tempo indeterminato.
I certificati contraffatti – svela La Repubblica – circolavano da almeno dieci anni. Molti maestri hanno svolto supplenze da diversi anni o hanno ottenuto la cattedra, partecipando alle fasi di mobilità ministeriale.
La storia dei diplomati magistrale
La sentenza della Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, come sappiamo, ha generato un clima di incertezza e confusione fra i diplomati magistrale, sia quelli inseriti in GaE, sia quelli che già hanno ottenuto, con riserva, una cattedra in ruolo. Tuttavia, in base anche alle domande che hanno posto i lettori in questo periodo, è bene fare chiarezza su chi resta in GaE e chi invece verrà espulso.
Ecco chi rimane in GaE
Come è risaputo, l’ipotesi più accreditata al momento, sembra essere quella del corso-concorso ad hoc, con una probabile corsia preferenziale che superi la sentenza negativa del Consiglio di Stato e permetta ai tanti precari di essere comunque assorbiti gradualmente nelle scuole, evitando l’obbligo di partecipare al concorso pubblico. Ma certo è che si attendono soluzioni che facciano chiarezza.
Tuttavia, è bene ricordare che la sentenza di Palazzo Spada, non coinvolge i diplomati magistrali già di ruolo o ancora presenti nelle GaE, che già erano iscritti nelle Graduatorie Permanenti trasformate successivamente in Graduatorie ad esaurimento con la legge n. 296 del 2006.
Infatti, questi diplomati magistrali non sono interessati dalla sentenza in quanto, al momento dell’iscrizione, avevano l’idoneità dovuta al concorso pubblico o in alternativa per aver superato il corso straordinario del Miur relativo l’idoneità per la scuola elementare o l’abilitazione per la scuola dell’infanzia. Quindi, la sentenza non tocca minimamente questa categoria di diplomati magistrale.