Come abbiamo scritto lo scorso 11 marzo sono stati celebrati i 100 giorni alla Maturità, ricorrenza che ormai è popolare tra gli studenti dell’ultimo anno della secondaria di secondo grado. Sono molti i modi con cui gli alunni festeggiano ogni anno: in una scuola di Ascoli, però, purtroppo la situazione è degenerata.
Come riporta Il Corriere Adriatico, infatti, uno studente di un liceo scientifico ha lanciato per l’occasione una bomba carta addosso ad un compagno. Quest’ultimo, un diciottenne, è rimasto ferito lievemente al ginocchio, e i sanitari del 118 lo hanno portato al pronto soccorso in codice giallo.
L’autore del gesto sconsiderato rischia la denuncia penale. Inoltre, molti ragazzi della scuola erano ubriachi in classe, e un gruppetto ha creato effettivamente disordini. “Abbiamo chiamato i Carabinieri perché non riuscivamo a gestire questa situazione: c’erano talmente tante persone attrezzate di sale e altro materiale, che come scuola, non potevamo fare nulla. La giornata dei cento giorni sta degenerando, chiediamo l’aiuto delle forze dell’ordine: con questa aberrazione, è importante un loro intervento. Quando si esagera e si va oltre un limite di rispetto, di educazione, noi non lo possiamo accettare. Nei giorni precedenti avevo chiesto un comportamento adeguato ai nostri studenti, abbiamo scritto anche una lettera a loro, ma tutto questo non è avvenuto”, ha detto la dirigente con amarezza.
“Per i prossimi anni chiederò personalmente alle forze dell’ordine di presidiare ancora di più gli spazi antistanti la scuola – ha detto la preside a Il Resto del Carlino, come riporta Fanpage.it –, sin dalle prime ore della mattinata. Alle otto ho già visto dei ragazzi alle prese con l’alcool. Per terra c’erano già bottiglie vuote e perfino vomito. Insomma, i festeggiamenti per i cento giorni all’esame sono letteralmente degenerati rispetto al passato. E occorre porre rimedio a questa situazione”.
Come riporta Skuola.net la tradizione deriverebbe in particolare da un’esclamazione di un allievo dell’Accademia Militare di Torino, Emanuele Balbo Bertone, nel lontano 1840. Il giovane, nel momento in cui gli fu comunicato il decreto regio che riduceva la durata dei corsi per ottenere la nomina a sottotenente a tre anni, esclamò in dialetto piemontese: “Mach pi tre ani!”, ovvero “Ancora soltanto tre anni!”.
La frase, divenuta leggendaria, ebbe immediatamente successo tra i suoi compagni commilitoni. Da allora, gli allievi cominciarono infatti a tenere il conto dei giorni, festeggiando in maniera particolare il “mach pi 100”, e cioè i 100 giorni alla fine dei corsi. Il passaparola fece il resto: dalle scuole militari, la ricorrenza passò ben presto alle scuole pubbliche. I 100 giorni alla carica di sottotenente divennero allora i 100 giorni agli esami di Maturità, che rappresentano la fine della carriera scolastica degli studenti italiani.
Il portale Skuola.net ha realizzato un sondaggio, al quale hanno partecipato mille studenti, per capire come si sono organizzati i propri utenti maturandi. Poco più di 1 maturando su 2 ha organizzato qualcosa.
La fetta più grande di chi ha risposto in maniera affermativa (71%) lo fa perché crede che i “100 giorni” vadano celebrati a prescindere. A cui si aggiunge un 13% che partecipa solo perché “trascinato” dai compagni di classe. Gli altri, invece, semplicemente approfittano del pretesto per svagarsi un po’.
Rispetto ad alcuni anni fa, però, sembrano perdere appeal i riti collettivi che vedono radunarsi schiere di maturandi in luoghi strategici, per fare tutti assieme dei riti propiziatori. Ormai solo il 5% lo farà.
I più – così dicono 2 su 3 – fanno l’immortale festa o cena collettiva fuori dall’orario scolastico, magari coinvolgendo i professori. Un folto gruppo (18%) fa un giro per le strade del centro o si riverserà in luoghi di ritrovo della propria città. Un altro 5% fa una festa a scuola.
Tra quanti affrontano quello dei “100 giorni” volutamente come un giorno uguale agli altri – è quasi il 40% degli
intervistati, mentre circa 1 su 10 non sapeva dell’esistenza di questa tradizione – un quarto abbondante (26%) rinuncia perché si sta già concentrando sulle ultime verifiche o addirittura sul ripasso.
La maturità 2024 avrà inizio mercoledì 19 giugno alle ore 8.30 con la prima prova di italiano, la cui “traccia” sarà comune a tutti gli indirizzi di studio: come accade da tempo, ogni aspirante al diploma di scuola secondaria superiore potrà scegliere tra una “rosa” di proposte che vanno dal tema di attualità a quello storico, passando per l’analisi di un testo letterario fino all’articolo giornalistico.
Come da prassi, le due tracce scritte della maturità anche nel 2024 saranno stabilite direttamente dai dirigenti del dicastero bianco di Viale Trastevere.
“Una terza prova”, sarà somministrata “solo per gli indirizzi che la prevedono (sezioni Esabac, Esabac techno ad opzione internazionale, per le scuole della Valle d’Aosta, della Provincia autonoma di Bolzano e per le scuole con lingua d’insegnamento slovena)”.
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