Secondo il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina, l’esecutivo vuole tagliare 100 milioni di euro alla scuola, «la metà per depotenziare l’alternanza scuola lavoro».
Ridistribuzione delle risorse?
Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha risposto alle critiche, dicendo che «la manovra va ancora definita bene nei dettagli» e che non ci sono tagli ma una «ridistribuzione delle risorse», parole che però lasciano intravvedere nuvole all’orizzonte.
La verifica
Per questo [email protected] ha elaborato una sorta di verifica sui documenti ufficiali, pervenendo ai risultati che per lo più anche questa testata ha pubblicato, ma dandoli come ipotesi, considerando che di definitivo non c’è nulla.
In ogni caso, fa sapere agi.it: “le indicazioni della Nota di aggiornamentosono però principalmente un elenco di intenti. Nel testo si leggono frasi come «si interverrà sull’istituto dell’alternanza scuola-lavoro al fine di rendere i percorsi il più possibile orientativi e di qualità, rispondenti a standard di sicurezza elevati e coerenti con il percorso di apprendimento dello studente interessato, anche relativamente al territorio di riferimento. In tal senso il monte ore globale verrà ridefinito in base al percorso scolastico».
Non si conoscono i dettagli
Proprio la riduzione del monte ore globale – come citato da Martina – sarebbe la responsabile principale dei tagli di spesa all’istruzione. Sull’ammontare effettivo della riduzione però non si conoscono ancora i dettagli.
Secondo le indiscrezioni di alcuni quotidiani, il taglio del monte ore porterebbe a un risparmio di circa 50 milioni di euro.
Da dove provengono queste cifre?
Non è chiaro da dove provengano queste cifre – non contenute nella Nota di aggiornamentoal Def – ma probabilmente sono una stima a partire dal fondo di 100 milioni di euro citato in precedenza. Se le ore obbligatorie di alternanza scuola-lavoro fossero per esempio dimezzate il taglio si aggirerebbe proprio intorno ai 50 milioni.
Riassumendo, precisa agi.it: “Il documento non contiene però cifre esatte sulle conseguenze economiche delle politiche future in tema di istruzione. Nel testo sono infatti presenti solo alcune linee guida.
Se le anticipazioni dei mesi scorsi del ministro dell’Istruzione Bussetti diventassero realtà, molto probabilmente si avranno risparmi per la scuola di un valore simile a quello citato da Martina. Ma è ancora presto per poter parlare semplicemente di «tagli» o di una «redistribuzione di risorse».
Attendere per sapere le cifre esatte
Per avere le cifre corrette, è necessario infatti aspettare i finanziamenti della Legge di bilancio che sarà presentata a fine anno e i dettagli del Decreto in materia di istruzione, che normerà con maggior precisione le misure del governo sulla scuola per i prossimi anni.
Per il momento si parla solo di linee programmatiche e di dichiarazioni in interviste o interventi parlamentari”.