Si chiede vengano ripristinati i vecchi corsi abilitanti per docenti di ruolo (ordinanza ministeriale n. 153 del 15/6/1999 prot. n. D1/3495) che abbiano già superato un concorso nello stato e anno di prova (scuola infanzia, primaria, secondaria prima e secondo grado).
Tali corsi prevedevano 120 ore in presenza ed esame finale, erano completamente gratuiti (tranne la tassa d’esame) e garantivano l’abilitazione richiesta da contratto per consentire la mobilità professionale (il diritto all’abilitazione necessaria alla mobilità professionale è garantito da CCNI 11 aprile 2017 art. 4).
I docenti di ruolo da anni sono stati privati del diritto di partecipazione gratuita a corsi abilitanti oltre che deprivati del diritto alla partecipazione dei concorsi pubblici (scuola secondaria e PAS garantiti ai soli precari); foraggiando le casse di Università e case editrici con SISS e TFA, inoltre a molti di loro è stata impedita (involontariamente) la partecipazione poiché le ore richieste per poter conseguire il titolo erano maggiori delle 150 ore riconosciute dal diritto allo studio che le turnazioni di servizio non soddisfacevano soprattutto nei casi in cui si era su tempo pieno ed in particolare per i docenti di scuola d’infanzia, unici titolari di una classe responsabili di minori dai 3 ai 5 anni.
Oggi molti docenti laureati, di ruolo da anni, costretti dalla situazione descritta e bisognosi del naturale desiderio di cambiamento (si ricorda che la professione docente si svolge in aula chiusi per ore, spesso la stessa aula per anni), iscritti in graduatorie di terza fascia, utilizzano l’art. 36 CCNL 29/11/2017, decidono cioè di lavorare da precari da ottobre a giugno, lasciando il loro ruolo che ovviamente dovrà esser coperto da altri (sob!) per tornare poi a luglio nella loro sede di titolarità.
Molti altri invece con laurea/concorso vinto e il solo corso abilitante (di cui si chiede ripristino) ancora oggi ottengono il passaggio di ruolo, situazione chiaramente ingiusta che classifica i docenti in due categorie distinte, quelli ai quali è concesso di accedere alla mobilità professionale e quelli ai quali non è concesso, in virtù di un corso abilitante speciale conseguito 18 anni fa.
Si chiede quindi di provvedere alla risoluzione di tali gravi criticità permettendo il ripristino e la partecipazione ai docenti di ruolo a corsi abilitanti speciali per mezzo dell’utilizzo del bonus docente ancora in uso, così da non gravare sul bilancio previsto per le spese della Pubblica Istruzione, garantendo il medesimo trattamento al legittimo diritto alla progressione verticale di carriera previsto dal CCNI docente così come in ogni esercizio lavorativo della pubblica amministrazione e la gratuità per coloro impossibilitati per ragioni economiche.
Riccardina Sgaramella
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