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Concorso dirigenti scolastici, tanta confusione e poche certezze

Il prossimo 18 ottobre i candidati che hanno superato la prova preselettiva del corso concorso a dirigente scolastico si cimenteranno nella prova scritta.

Il Miur ha bandito questo concorso per la copertura di oltre 2000 posti vacanti, ma non tutti i piatti messi a concorso saranno occupati dagli aspiranti vincitori, in quanto solo alcuni lo saranno e gli altri idonei.

In alcune regioni italiane le graduatorie del precedente concorso a dirigente scolastico non sono esaurite e molti aspiranti che hanno superato le prove sono risultati idonei e quindi collocati nella graduatoria di merito.

Questi idonei, tuttavia, non avendo trovato collocazione nella graduatoria della regione di appartenenza, sono stati costretti ad accettare la nomina in altre regioni limitrofe, sobbarcandosi un pendolarismo, oppure il domicilio temporaneo nella città dove è ubicata la scuola di servizio.

La normativa, peraltro, prevede che i dirigenti scolastici nominati fuori regione, sono costretti a restare nella scuola di servizio di quella regione per almeno tre anni. Trascorsi i tre anni potranno richiedere assegnazione nella regione di residenza, ma se i posti non sono disponibili saranno costretti a prolungare la permanenza fuori regione.

Il bando di concorso, in sede di svolgimento prevede assunzione di nuovi presidi, i quali, una volta terminata la procedura concorsuale rivendicheranno la nomina a tempo indeterninato e la scuola di servizio. Queste nuove nomine andranno ad accavallarsi con la pletora di idonei del precedente concorso a dirigente scolastico del 2011, per i quali insistono ancora numerosi ricorsi pendenti presso i TAR.

Insomma una situazione paradossale che rischia di ingenerare un nuovo contenzioso amministrativo e ritardi nelle nomine.

Ormai in Italia conviviamo giornalmente con le carte bollate a causa delle ingiustizie, per cui fare ricorsi amministrativi è diventata ormai una prassi consolidata dal sapore tutto e solo nostrano.

Ma vi era necessità di bandire un ulteriore concorso a preside, sapendo che ci sono numerosi idonei da collocare che rivendicheranno, a giusta causa, la loro posizione giuridico amministrativa per aver superato tutte le prove? Oppure sarà, solito more, un nuovo pastrocchio alla italiana, che sarà successivamente collaudato da qualche leggina ad hoc?

Ormai la macchina concorsuale è partita a pieno ritmo e non ci resta che seguire gli sviluppi e le immancabili sorprese.

Mario Bocola

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