Tra gli 11 imputati c’erano il presunto capo del sistema, titolare di una scuola paritaria, la “Icos”, che ha sede proprio nel capoluogo salentino e altre 10 persone. Il pm aveva chiesto la condanna per tutti, con pene da 2 a 6 anni.
L’accusa formulata era di associazione per delinquere, abuso di ufficio, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falsa dichiarazione sostitutiva di certificazione.
I versamenti per ottenere il diploma sarebbero andati da 2 fino a 3mila euro.
Gli stessi candidati alla maturità “facile” sarebbero provenuti da Francavilla Fontana, Ostuni, San Donaci, ma anche da Galatina. Tutto smontato, dunque, nel giudizio di primo grado, a fronte di richieste di condanna avanzate dal pm della Procura di Brindisi, che aveva invocato pene da uno a tre anni per gli 11 imputati. Bisognerà attendere che vengano depositate le motivazioni per capire i motivi che hanno spinto a smontare il teorema accusatorio, che si era basato anche su intercettazioni ambientali.
Secondo il magistrato inquirente, i candidati avrebbero versato soldi per ottenere “titoli di idoneità” e superare “esami intermedi o finali aventi valore legale”. Nulla di tutto ciò per il giudice. Altre dieci posizioni, le più marginali rispetto a quelle valutate, dovranno essere giudicate ancora con il rito ordinario.
Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…
Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…
Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…
Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…
Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…
Primo giorno di “scuola” a Strasburgo, dove a tre mesi dall'ultima volta, il Parlamento europeo…