A Milano sono già trenta le scuole che non chiudono con la conclusione delle lezioni. Con il coinvolgimento di 40 associazioni di genitori, le scuole restano aperte per 1.200 alunni e centinaia di genitori, e diventano veri “civic center” per tutto un quartiere.
Tuttavia questa sperimentazione ha già interessato altre realtà che si confronteranno in un convegno nazionale Anci dedicato alle Scuole Aperte e organizzato dalla Commissione Istruzione Anci.
Oltre a Milano ci saranno le esperienze di Catania, Firenze, Livorno, Foligno, Mantova, Reggio Emilia, Torino, Trieste, Valdengo, Palermo e Reggio Calabria.
Il convegno di Anci arriva tre giorni dopo l’annuncio da parte del Ministero dell’Istruzione di uno stanziamento di 10 milioni di euro per aprire le scuole di pomeriggio e d’estate, a partire dal 1 luglio 2016, nelle aree periferiche e ad alta dispersione di Napoli, Roma, Palermo e Milano.
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Saranno circa 700 le scuole coinvolte, ciascuna con un budget di 15mila euro; a settembre poi saranno coinvolte altre 5mila scuole di tutto il Paese.
Sono, ha detto la ministra Giannini, «10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione. Una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre di più». Lo stesso giorno, il premier ha annunciato anche di aver firmato il decreto Sblocca Scuola, che libera 480 milioni di euro dai vincoli di bilancio per Comuni, Province e Città metropolitane per interventi di edilizia scolastica e la realizzazione di nuove scuole.