Ben 989 scuole italiane potranno contare su quasi 112 milioni di euro per la loro messa in sicurezza: è quanto si legge in G.U. del 9 gennaio 2013 n° 7 dove è stato pubblicato il decreto del 3 ottobre 2012 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, recante l’approvazione del programma di edilizia scolastica nell’ambito del “Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici”. Le risorse erano state stanziate dal Cipe con la delibera 114/2008.
I fondi stanziati,111,8 milioni di euro, verranno assegnati alle singole Regioni in base agli interventi volti all’adeguamento o miglioramento della vulnerabilità sismica, lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo.
In casi di estrema necessità viene precisato che è possibile finanziare fino al 75% per la costruzione di un nuovo edificio scolastico in sostituzione di uno esistente ma che sia situato in anche un altro sito, ma dello stesso Comune, e che sia da demolire o destinare ad altro uso.
Circa 37 milioni di euro andranno alle scuole della Lombardia, seguite dal Lazio (11,8 mln), Piemonte (11 mln 62mila), Emilia Romagna (10 mln e 775 mila) e Veneto (10 mln e 696 mila euro), Sicilia (910mila). Solo 55 mila euro all’Abruzzo e 50 mila alle scuole della Valle d’Aosta.
Le Province e i Comuni hanno 45 giorni di tempo, fino al 25 febbraio 2013, per comunicare al Ministero il proprio interesse al finanziamento, secondo il modello 1 allegato al decreto, indicando anche il responsabile del procedimento.
Nei 15 giorni successivi, il Ministero comunica all’ente beneficiario la ricezione della comunicazione: da questa notifica, l’ente aggiudicatore ha tempo 240 giorni per certificare che il progetto definitivo è coerente con il programma, secondo il modello 2 allegato e per sottoscrivere un mutuo con un istituto finanziario. Entro 90 giorni dalla sottoscrizione del contratto gli enti attuatori dovranno procedere all’aggiudicazione e alla consegna dei lavori.
La non osservanza delle procedure e il mancato rispetto dei termini può fare revocare i finanziamenti. Il Ministero potrà anche chiedere un risarcimento dei danni all’ente aggiudicatore.
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