Riceviamo e pubblichiamo il testo della missiva che sarà inoltrata al Miur e agli USR da parte del Coordinamento Nazionale Tfa e Sinergia Docenti – Transitorio per il ruolo, che li intima a concludere le operazioni del concorso abilitati del 2018 e a pubblicare tutte le relative graduatorie di merito, previa valutazione di tutti i titoli posseduti e previa correzione dei punteggi in base alle relative segnalazioni specificamente pervenute, nel termine perentorio del 31 dicembre 2018.
I due gruppi chiedono formalmente al Ministro dell’Istruzione, ai componenti delle Commissione Istruzione del Senato e della Camera e ai parlamentari tutti, di attenzionare le nostre istanze
Ecco il testo integrale
Il Coordinamento Nazionale Tfa e Sinergia Docenti – Transitorio per il ruolo, in rappresentanza dei docenti di seconda fascia, intendono porre alla Vostra attenzione le nostre richieste mirate a migliorare/correggere alcune criticità del “Concorso per il reclutamento a tempo indeterminato di personale docente nella scuola secondaria di primo e secondo grado” (di seguito sinteticamente chiamato Transitorio), di cui all’art.17, comma 2 lettera b) del D.lgs n. 59/2017, – DDG 85 del 01/02/2018.
Con il sopracitato sistema di reclutamento i docenti di seconda fascia, abilitati di stato, attraverso una selezione per titoli ed esami, dovevano, secondo i tempi indicati nel bando di reclutamento, essere già inseriti in graduatorie di merito da cui potere accedere al ruolo.
Attualmente, invece, solo i candidati di alcune classi di concorso, e in modo non omogeneo sul territorio nazionale, hanno avuto modo di espletare le prove concorsuali e accedere alle relative graduatorie regionali.
I ritardi nell’espletamento delle prove selettive in molte classi di concorso, nonché la mancata e/o ritardata pubblicazione delle graduatorie stanno creando pregiudizio per i candidati, precludendo la possibilità di accesso al tempo indeterminato.
Inoltre a differenza di altri concorsi che sono stati indetti negli anni precedenti e che stanno per essere avviati, ravvisiamo diverse condizioni che configurano nei nostri confronti un trattamento iniquo.
Come esempio basti considerare che colleghi, esclusivamente in possesso del titolo abilitante, sono stati immessi in ruolo dalle GAE senza svolgere alcuna ulteriore procedura concorsuale e successivamente inquadrati giuridicamente ed economicamente a tempo indeterminato.
Analizzando la bozza del nuovo DL inserito nella Legge di Bilancio 2019, constatiamo che se da un lato viene cancellata con un colpo di spugna la precedente forma di reclutamento, dall’altra nessuna norma è stata prevista per risolvere le criticità rilevate ed evidenziate da tempo della procedura concorsuale in atto, nonostante nei mesi successivi all’emanazione del bando ci siano pervenute, in via ufficiosa, numerose rassicurazioni da autorevoli esponenti di entrambe le forze politiche che formano il governo circa la risoluzione di tali criticità, tranne la sola ripetibilità dell’anno di prova.
Pur apprezzando il grande impegno profuso nel proporre un concorso per non abilitati, gradiremmo che la stessa attenzione venisse rivolta per il concorso Transitorio, considerato che, per molti di noi, non viene garantita la possibilità di parteciparvi in tempi certi o di vedere pubblicata, dopo mesi dalla prove concorsuali, le graduatorie di merito.
Fatto salvo il rispetto dei precari di terza fascia e delle loro aspirazioni alla stabilizzazione, riteniamo opportuno che l’esecutivo debba attivarsi in primis per la nostra stabilizzazione e solo in seguito ad attivare nuove forme di reclutamento.
Chiediamo formalmente al Ministro dell’Istruzione, ai componenti delle Commissione Istruzione del Senato e della Camera e ai parlamentari tutti, di attenzionare le nostre istanze , di seguito sintetizzate:
• in via prioritaria, I’assunzione in ruolo di tutti i docenti appartenenti alla seconda fascia, abilitati di stato e vincitori del concorso Transitorio, prima di avviare nuove procedure concorsuali; oppure di avviarle solo nelle regioni e per le cdc per le quali le GMRE siano completamente esaurite.
• equiparazione giuridica e stesse garanzie contrattuali per coloro che sono o saranno assunti dalle GRME pubblicate a conclusione del Transitorio rispetto a coloro che sono stati e sono assunti da GAE, concorso 2016. Riconoscimento giuridico del contratto a tempo indeterminato sia per coloro che hanno iniziato il FIT nell’A.S. 2018-19 che per i docenti che alla data del 3l/12/2018, per inadempienze del MIUR, non hanno potuto terminare la prova concorsuale. La modifica del trattamento economico si richiede a partire dall’A.S. 2019-20; (che significa)
• consentire che il DM 631/2018 a tutela dei docenti le cui graduatorie regionali siano state stilate entro il 31/12/2018, sia esteso anche ai colleghi che a questa data non abbiano espletato il concorso, garantendo loro l’accantonamento e la possibilità di scelta fra i posti disponibili alla data del 01/09/2019;
• il non depennamento dalle G.I. nelle classi di concorso differenti da quella in cui si è stati immessi in ruolo, come previsto dall’art.36 del CCNL, al fine di tutelare il docente qualora fosse perdente posto.
• il non depennamento dalle altre GRME nelle quali il docente fosse legittimamente inserito a seguito del conseguimento di più abilitazioni e, di conseguenza, del sostenimento di più prove concorsuali.
In pratica, con questo punto più volte portato all’attenzione, si chiede solo il sacrosanto diritto di far scorrere tutte le GMRE per tutte le classi di concorso per le quali un docente ha partecipato in forza di precedente titolo abilitante che legittimava la partecipazione a quelle procedure concorsuali.
Tale possibilità venga riconosciuta anche nel caso in cui il docente non accetti la sede proposta durante l’anno di prova (per problemi familiari ecc.);
• potere fruire dell’assegnazione provvisoria sia per i docenti con gravi esigenze di salute che per quelli con necessità di ricongiungersi ai figli, minori di 12 anni, al coniuge o agli anziani genitori, come avviene per coloro che sono assunti da GAE, concorso 2016;
• diritto alla mobilità, almeno regionale. Non è giusto non consentire la mobilità, almeno regionale, nei confronti di coloro che hanno scelto di partecipare ad un bando in cui invece tale diritto era sancito. Non è giusto né etico cambiare le regole in corsa: noi abilitati abbiamo scelto la regione dove fare il concorso in base alle regole e alle condizioni presenti al momento di uscita del bando, nel quale non era affatto previsto un vincolo quinquennale di permanenza. Se le regole si vogliono cambiare occorre farlo a partire dai prossimi concorsi, dove un candidato potrà scegliere la regione con cognizione di causa e consapevole del vincolo. Ma nel nostro caso, visto che tale vincolo non esisteva al momento della scelta della regione; ciò è profondamente ingiusto e discriminatorio.
Così come è stato consentito in precedenza ai nostri colleghi chiediamo di poter presentare domanda di mobilità durante l’anno di prova. Chiediamo, per evitare ulteriori discriminazioni, che uguali procedure di scelta, permanenza su sede scolastica e mobilità siano applicate sia nell’anno 2018-19 che in quelli successivi;
• ripetibilità del terzo anno FIT già ipotizzato nella bozza di bilancio
Portiamo, inoltre, alla Vostra attenzione alcune criticità rilevate da nostri colleghi che ancora non hanno avuto risposta:
• alcuni nostri colleghi hanno dovuto rinunciare all’anno di prova per impossibilità legata a problemi familiari. Nonostante ciò sono stati ugualmente depennati dalle GMRE. Si chiede che uno dei punti più importanti delle nostre richieste, ossia la non cancellazione dalle GMRE, possa avvenire anche retroattivamente per tutelare coloro che hanno dovuto compiere, loro malgrado, tale scelta.
In subordine almeno la possibilità di congelare il posto per coloro che non hanno avuto o non avranno nell’anno in cui saranno chiamati, la possibilità di ricoprirlo. (ad es. per problemi familiari).
• garantire l’assunzione di tutti i colleghi di seconda fascia in possesso dell’idoneità ottenuta con il concorso del 2016.
• permettere ai congelati TFA II CICLO di poter terminare il percorso abilitante.
• riconoscimento da parte del MIUR dei titoli abilitanti conseguiti all’estero che, nel rispetto delle norme vigenti, possano essere considerati analoghi alle abilitazioni conseguite in Italia.