Il movimento anti-riforma scende di nuovo in piazza.
Per il 14 maggio è prevista infatti a Roma una manifestazione nazionale promossa dal Tavolo Nazionale "Fermiamo la Moratti".
Ma il giorno prima e quello successivo il fronte dell’opposizione alla legge 53 si incontrerà per discutere e confrontarsi.
Il dibattito si preannuncia ricco e vivace anche perché proprio negli ultimi giorni il movimento sta facendo pressioni sulle forze politiche del centro-sinistra per ottenere un pronunciamento chiaro e netto sulla abrogazione della legge di riforma.
A preoccupare il movimento sono soprattutto alcune recenti dichiarazioni di esponenti di spicco dell’Unione.
Per esempio non è piaciuta la presa di posizione del diessino Pierluigi Bersani che, intervistato da un importante quotidiano, ha preannunciato che – in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche – la riforma sarà semplicemente ritoccata e corretta "perché la scuola non può essere tenuta in ebollizione".
E’ probabile anzi che il Forum di metà maggio serva proprio per mettere a punto una sorta di piattaforma da utilizzare per il confronto politico con altri soggetti; e c’è persino una parte del movimento che chiede di incontrare Romano Prodi in persona subito dopo il 14 maggio.
E’ anche in questo clima che va quindi collocata l’iniziativa del Cobas della scuola che proprio per il giorno 14 (che peraltro cade di sabato) ha deciso di proclamare uno sciopero di tutto il personale della scuola (curiosamente anche dei dirigenti scolastici, che il sindacato di base non esita – in altri documenti – a denominare "cani da guardia" del Ministro!)
C’è da dire che l’iniziativa dei Cobas rende di fatto impossibile altre astensioni dal lavoro almeno fino al 21 maggio (fra uno sciopero e l’altro devono sempre intercorrere almeno 7 giorni e ogni sciopero va proclamato con 15 giorni di anticipo).
Il Forum servirà certamente a verificare se il fronte dell’opposizione riuscirà a formulare proposte costruttive e soprattutto condivise: al momento attuale la sensazione è che il movimento sia molto compatto nel richiedere l’abrogazione della legge n. 53 ma che non abbia ancora messo a punto un progetto alternativo che possa essere fatto proprio dalle forze politiche.
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