Il gruppo “Insegnanti per L’Aquila” ha reso noto attraverso un comunicato rilanciato dalle agenzie che la “Lettera Aperta alle Istituzioni” sul tema della prevenzione e della sicurezza degli edifici scolastici aquilani ha raggiunto 142 sottoscrizioni, adesioni che vengono da insegnanti di ogni ordine e grado, dalla scuola primaria all’Università.
“La nostra raccolta di firme continua con risvolti inaspettati: anche alcuni docenti dell’Università dell’Aquila hanno chiesto di sottoscrivere il documento, condividendone i contenuti anche a nome degli studenti dell’Ateneo aquilano.
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Rilanciare questa nostra iniziativa proprio il giorno delle celebrazioni del 6 aprile – si legge in un comunicato del gruppo – ci sembra un contributo concreto per rendere omaggio alle 309 vittime del sisma del 2009. E’ il nostro modo per ribadire con forza che solo con la prevenzione sarà possibile assicurare a noi stessi e alle generazioni future la possibilità di convivere con la sismicità del nostro territorio. La paura è un istinto sano, che ci induce a proteggerci. E’ stato un bene che la notte del 6 aprile di otto anni fa il naturale istinto della paura abbia indotto tante persone a dormire fuori. Diversamente, i morti sarebbero stati migliaia. E se la scossa fosse avvenuta di mattina, altre vittime si sarebbero contate nelle strutture scolastiche e universitarie. Ma proprio perché’ non si puo’ vivere con la paura è necessario mettersi in sicurezza. Le tragedie – sottolinea il gruppo ‘Insegnanti per L’Aquila’ – non sono frutto della malignità della Natura o del Fato, ma della negligenza e dell’incuria dell’uomo. E’ nostro dovere di insegnanti insistere perché’ sia garantita tranquillità agli studenti e alle loro famiglie, lavorando nella direzione di una cultura della sicurezza, al fine di convivere serenamente con le caratteristiche del nostro territorio. Non ci sentiamo, in scienza e coscienza, di rassicurare nessuno: delle disastrose rassicurazioni di otto anni fa abbiamo già contato i morti e celebrato i processi. Affidarsi alla buona sorte e a un ottimismo ingiustificato non fa parte della nostra formazione culturale, ne’ del nostro modo di affrontare i problemi. Ecco il perché’ della nostra proposta: sentiamo che oggi e’ nostro dovere lavorare in direzione di una cultura della sicurezza degli edifici scolastici, puntando alla loro progressiva sostituzione con strutture nuove e antisismiche.