Per i sindacati a settembre occorreranno 150-170mila supplenze. Dunque è prevedibile un via vai bizzarro e pantomimico dalle scuole che alla fine si rivolterà contro i ragazzi. Secondo le organizzazioni sindacali infatti sarebbero tre le cause di questo spropositato numero di nuovi precari:
quota 100 che ha liberato più cattedre rispetto al turn-over ordinario;
la cronica assenza di docenti abilitati nelle graduatorie a esaurimento, specie in matematica, lingue e sostegno;
l’eterno ritardo nel bandire, e concludere, i concorsi.
C’è infine la quota di supplenze “ordinaria” che ogni anno si aggira intorno alle 100mila.
Il Miur tuttavia starebbe predisponendo una norma che offre una tutela ai docenti, non abilitati, con 36 mesi di servizio alle spalle, i cosiddetti precari “di lungo corso”.
Costoro sarebbero un esercito di circa 50mila insegnanti precari, esclusi dalle procedure di stabilizzazione di questi anni proprio perché non in possesso dell’abilitazione. Ma che comunque sono chiamati lo stesso in cattedra ogni anno per la cronica carenza di docenti di ruolo.
«Il conto è presto fatto – dice Maddalena Gissi, leader della Cisl scuola – almeno 150-170 mila cattedre saranno ricoperte da supplenti. Chiediamo al ministro Bussetti di presentare quanto prima il decreto legge» dove si prevede che il nuovo concorso per circa 48 mila unità veda una parte riservata ai precari di terza fascia, «così da avere una situazione più stabile almeno dal settembre 2020».
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