Dall’incontro tra ministero dell’Istruzione e sindacati di ieri, 6 luglio, sono emerse alcune novità sulle procedure relative alla scelta delle 150 scuole per l’attribuzione del contratto determinato. Nel corso della diretta della Tecnica risponde live, il segretario nazionale Cisl Scuola Attilio Varengo ha spiegato la questione degli spezzoni:
“Rispetto al funzionamento della procedura a cui siamo abituati, il sistema quest’anno sarà dotato di una maggiore flessibilità, l’anno scorso coloro che davano disponibilità agli spezzoni dovevano indicare il range minimo e il numero massimo di ore per le quali volevano essere utilizzati. Quest’anno, pur rimanendo questa possibilità, l’aspirante potrà non dichiarare l’entità dello spezzone, quindi di darsi disponibile a qualunque spezzone, sia ovviamente necessario a completare il proprio posto, così come anche di dichiararsi non disponibile agli spezzoni. Si potrà flaggare una casella in cui ci si dichiara non interessati a questa preferenza. Se il candidato volesse uno spezzone di un numero di ore, ad esempio 9, si potrà indicare come numero minimo 9 ore e come numero massimo la stessa scelta. Il sistema cercherà nelle 150 scuole questa possibilità. Ricordiamo che non saranno previste spezzature di cattedre”.
La rinuncia anche a uno spezzone fa sì che se fosse toccato lo spezzone nei turni successivi non si venga più convocati? “Si, così è – spiega Varengo – il Ministero in questa fase non ha voluto o non ha potuto accogliere le nostre pressanti richieste perché c’è un’ordinanza ministeriale che disciplina il conferimento delle supplenze. Le 150 scuole, che pur sembrano tante, in realtà non lo sono e costringono i colleghi a ricorrere ai codici sintetici che se da un lato aiutano a risparmiare preferenze, dall’altro rischiano di determinare l’assunzione in posti non facilmente raggiungibili”.