Colpo di scena; le assunzioni lievitano. Non saranno 150mila, bensì 200mila. E sarà così, come ha dichiarato il ministro Giannini a Palermo perché, oltre a quelle dalle Gae, è imminente il nuovo concorso a cattedra che sarà bandito nel 2015 per un totale di 40mila posti messi a disposizione.
“Entro il primo settembre 2016 ci sara’ l’immissione in ruolo di duecentomila insegnanti nelle scuole italiane”. Queste le parole del ministro, parlando all’Istituto Regina Margherita di Palermo, dove ha fatto il punto anche sulla mancanza di un adeguato numero di insegnanti di sostegno. “La scuola e’ un diritto di tutti – ha detto – Nei giorni scorsi ho incontrato gli studenti disabili. Le mancanze qualitative e quantitative sono tante, gli insegnanti di sostegno sono pochi e gli altri non sono sufficientemente formati. Intanto abbiamo inserito i primi 30 mila. La disabilità non deve essere un ghetto che riguarda un insegnante e un bambino ma una modalita’ di insegnamento che tiene conto di una condizione diversa”.
“Nella riforma – ha aggiunto Giannini – inseriro’ un punto denominato ‘Diverso da chi?’. Ci deve essere un numero sufficiente di insegnanti capaci di affrontare la dislessia, la sordita’ e tutte le altre disabilita’ come pure gli studenti che parlano una lingua diversa. Dobbiamo puntare sulla formazione”
Le immissioni in ruolo lievitano dunque. Quel che nessun governo era riuscito a fare in modo così massiccio, adesso lo farà Renzi.
Ma restano molte perplessità. L’Adi, commentando il documento La buona scuola, sottolinea che il merito si valuta in ingresso: “Qualsiasi politica che intenda valorizzare il merito deve intervenire prima delle assunzioni. Questo hanno fatto tutti i Paesi che hanno risultati alti nelle indagini internazionali, basti citare la Finlandia e Singapore. La selezione va fatta fin dall’ingresso in formazione. Nell’attuale situazione di emergenza (come la definisce il documento governativo) non si può comunque procedere a massicce assunzioni senza valutazione, nemmeno se provenienti dalle GAE. Le leggi si cambiano e si deve dare la possibilità alle scuole di intervenire prima dell’assunzione, non solo con l’anno di prova che non ha mai risolto nulla.”
Numeri astronomici, ottimismo, speranza. Certo dalla stabilità dei docenti alla scuola italiana non potranno venire che vantaggi.
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