E così tra questa assurda situazione partenopea, compresa quella della Lombardia, dove il concorso è stato annullato e ripetuto, il Pd ha presentato in Parlamento un’interpellanza urgente alla Ministra Stefania Giannini che, da regolamento, ha pochi giorni per fornire la versione del Governo sul pasticciaccio campano.
L’aspetto singolare di questo pasticcio sta però nel fatto che in Campania, secondo gli ultimi dati, si ha una delle più alte concentrazioni di dispersioni e abbandoni, come pure di precarietà e con scuole non ben messe. Una guida sicura e stabile nelle scuole sarebbe dunque auspicabile, piuttosto che fare ricorso alle reggenze, all’interno delle quali è pure possibile che ci siano istituti fra loro accorpati e quindi affidati alla buona volontà dei professori tuttofare e di personale paziente.
Non che sia la panacea di tutti i mali, ma col preside elettivo, votato cioè dal collegio dei docenti, come il sindaco nei comuni o il rettore all’università, non ci sarebbe né questa assurda pantomima delle reggenze e forse neppure la necessità, per risparmiare, di accorpare scuole fra di loro, mentre lo Stato, togliendo i concorsi, risparmierebbe, sia per la loro gestione e sia per difendersi dagli immancabili ricorsi. Un preside a tempo e “unus inter pares”, eletto democraticamente e che si occupi soprattutto di didattica e di dirigere il traffico.
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