Secondo le prime indiscrezioni gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di I grado (scuola media) ai fini dell’esame dovranno presentare un elaborato, stabilito d’intesa con i docenti del C.d.C., su un argomento, entro il 30 maggio, prima dello scrutinio finale.
L’elaborato dovrà dimostrare la coerenza e le capacità dello studente e poi il C.d.C. dovrà valutarlo nello scrutinio finale.
Ci viene spontanea una domanda: ma proprio in tempi di coronavirus si viene a parlare di coerenza di una “tesina” da presentare alla commissione? Ma se non era coerente in tempi “normali” come lo potrà essere ora con la didattica a distanza?
Il Miur deve sapere che alcuni alunni dallo scorso 5 marzo non si sono fatti più né sentire e nemmeno vedere in video lezione, per cui ora quegli studenti che hanno seguito le lezioni da remoto abbandoneranno il programma per dedicarSI, nel più breve tempo possibile ad “impastocchiare” un elaborato da presentare al C.d.C. per la valutazione dell’esame di terza media.
Da premettere che tutti gli studenti sono ammessi all’esame del primo ciclo, indipendentemente dalle assenze cumulate, dalle valutazioni negative finora riportate.
Ma questa la chiamate serietà, No affatto.
È soltanto una grande giostra dove la professionalità del personale docente sarà ancora più affossata e calpestata e alunni e genitori si sentiranno ancora più forti e prepotenti. Tutto con il beneplacito di Viale Trastevere.
Mario Bocola
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