Nell’ultimo anno scolastico 2018/19 Cittadinanzattiva ha registrato 70 crolli all’interno dei nostri edifici scolastici.
Secondo Cittadinanzattiva, particolare attenzione andrebbe riservata sia alle zone del Centro Italia colpite dal sisma, a partire dall’Aquila dove la ricostruzione delle scuole è ferma; sia alla realizzazione delle scuole innovative che ancora sono nella fase di progettazione e che invece, soprattutto nelle aree interne del Paese, rappresenterebbero un’occasione di rilancio e uno strumento per colmare le disuguaglianze in termini di livelli di istruzione.
Appare prioritario, alla luce di questo dato (70 crolli), che gli Enti locali garantiscano con urgenza gli interventi ordinari e straordinari di manutenzione e le indagini diagnostiche su soffitti e solai per scongiurare altri crolli.
Criticità anche nelle procedure burocratiche per l’utilizzo effettivo dei fondi disponibili per l’edilizia scolastica sono eccessivamente farraginose (occorrono anche tre anni dalla progettazione alla effettiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza o costruzione di un nuovo edificio scolastico).
Si ricorda che più di due scuole su cinque si trovano in zona ad elevata sismicità, e che sono oltre 18mila gli edifici scolastici ubicati in aree a elevato rischio sismico, soprattutto in Sicilia, in Campania e in Calabria.
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