Per i 60 anni della testata avviene un’importante svolta per il quindicinale sia nella grafica (tutte le pagine a colori e il formato diventa dimensione A4) sia nei contenuti. Tra le nuove iniziative, la pubblicazione di dossier monotematici, nuove rubriche, inchieste, articoli, commenti, approfondimenti.
Il quindicinale si arricchisce di nuove “firme”, tra cui insegnanti, dirigenti scolastici e Dsga, tutti esperti di scuola e delle sue problematiche: entrano a far parte della redazione Reginaldo Palermo e Alessandro Giuliani.
Nel novembre 2008 trovano uno spazio fisso tra le pagine del giornale le ironiche e divertenti vignette di Davide Ceccon, che riscuotono un grande successo, anche perché in pochi tratti di matita riescono spesso a riassumere uno degli argomenti più dibattuti nelle ultime settimane.
Anche la versione internet della Tecnica della Scuola assume consensi sempre maggiori, trasformandosi in un portale aggiornato in tempo reale, sette giorni su sette, con notizie di attualità, politica e normativa scolastica, con particolare attenzione alle informazioni di tipo pratico, utili al personale scolastico per orientarsi meglio nella compilazione delle varie domande, dei quesiti, dei concorsi e dei ricorsi. Si avvia anche un filo diretto con il pubblico, sulla scia di quello attivo da tempo sulla rivista cartacea, proponendo le prime guide tematiche.
I primi anni del nuovo millennio si caratterizzano per una importante riforma del sistema scolastico che prende avvio con la legge delega n. 53 del 2003: si tratta della cosiddetta “riforma Moratti” con la quale vengono emanate le Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati della scuola dell’infanzia del primo ciclo di istruzione (primaria e secondaria di 1° grado).
Nel 2006, con l’insediamento del Governo guidato da Romano Prodi, il nuovo ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni procede ad una revisione della riforma con interventi ispirati alla logica del “cacciavite”.
Per quanto riguarda gli esami di Stato conclusivi della scuola secondaria di II grado, la legge n. 1 dell’1 gennaio 2007 apporta ulteriori modifiche, anche se l’impianto rimane sostanzialmente quello tracciato sei anni prima dalla riforma degli esami di “maturità”.
Nell’anno scolastico 2007/2008 in tutti gli ordini di scuola secondaria di secondo grado il Ministero della Pubblica Istruzione avvia una sperimentazione obbligatoria del biennio unitario che prevede una equivalenza formativa dei percorsi, pur nei differenti contenuti disciplinari previsti dai diversi indirizzi di studio. Vengono individuati quattro assi culturali strategici e sette competenze trasversali, nuove modalità di valutazione e di certificazione delle competenze.
Poi il cambio di Governo porta al Dicastero di Viale Trastevere Maria Stella Gelmini, che nel suo discorso inaugurale alla Commissione Cultura della Camera parla tra l’altro di attivare un sistema di valutazione del sistema scolastico e delle singole scuole e di curare la formazione permanente per tutto il personale della scuola.
Per quanto riguarda le Indicazioni nazionali era previsto che dopo la sperimentazione, dall’a.s. 2009/2010 sarebbero dovute entrare definitivamente a regime, accompagnate da apposito Regolamento, ma questo non avvenne.
Il ministro Gelmini cercò di “armonizzare” le Indicazioni della Moratti con quelle di Fioroni senza successo. Le problematiche su questo tema si trascinarono per diverso tempo e trovarono soluzione solo nel decennio successivo.
Ma in realtà, la gestione Gelmini, che parla di “svolta epocale” dopo la riforma della scuola superiore, si ricorda più per la stagione dei tagli (agli organici, alle discipline di insegnamento, ai finanziamenti per le scuole) che per effettiva qualità delle azioni riformatrici. E la Gelmini viene da diverse parti accusata di essere “esecutrice” delle politiche di “risparmio” nel settore dell’istruzione da parte di un Governo che non sembra voler investire adeguate risorse per scuola, università, ricerca.
“La Tecnica della Scuola”, testata sempre libera da condizionamenti di qualsiasi parte politica, affianca gli insegnanti in un momento difficile e li tutela da attacchi generalizzati, mettendo in rilievo invece le vere problematiche di un sistema scolastico che va aiutato a migliorarsi e progredire ma attraverso il confronto e non certo invece con azioni “punitive” che segnano un solco sempre maggiore tra chi opera sul campo, a scuola, quotidianamente, con spirito di servizio e talvolta anche sacrificio, e chi prende decisioni spesso motivate da questioni economiche e non certamente didattiche.
In quest’ottica si inserisce il convegno “Al crocevia delle riforme”, organizzato dalla Casa editrice catanese nel maggio 2009, in occasione del 60° anniversario della nascita del quindicinale.
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