La ‘Sueddeutsche Zeitung’ rivela i dati di uno studio reso noto dal sottosegretario all’Istruzione ed alla Ricerca, Helge Braun (Cdu), dal quale emerge che due terzi degli oltre 6mila ricercatori tedeschi emigrati negli Stati Uniti dopo pochi anni tornano a lavorare in Germania.
“Ormai i cervelli che tornano a casa trovano in Germania migliori prospettive ed un maggiore potere di acquisto di chi è rimasto negli Usa”, afferma la ministra Braun, secondo la quale “l’interesse per il sistema scientifico tedesco cresce, mentre al contempo in America ci sono problemi economici”. Braun ha definito “estremamente elevato” il numero dei ricercatori tedeschi emigrati che varcano l’Atlantico per tornare definitivamente in patria.
Di fronte alla scarsità di personale scientifico qualificato di cui soffre la Germania, ha aggiunto il sottosegretario, il mondo politico tedesco non deve accontentarsi del ritorno di due terzi dei ricercatori, ma puntare al rimpatrio del 95%.
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