A che punto siamo con le vaccinazioni? Il report del Governo, aggiornato al 26 giugno, informa di 48.933.081 somministrazioni con 17.284.028 (over 12) che hanno compiuto anche la seconda dose. Il ciclo vaccinale completo, insomma, è toccato al 32% della popolazione italiana.
E i docenti? Una parte di loro non ha ancora effettuato neanche la prima dose, come molti ultra sessantenni indecisi che il commissario per l’emergenza Figliuolo si ripromette di individuare e portare alla vaccinazione. A questo scopo, pare che si sia scritto alla Regioni con l’obiettivo si riprendere la campagna vaccinale dedicata alla scuola, così da recuperare quote di somministrazioni tra i 200mila privi di qualunque dose.
Nella lettera di Figliuolo alle Regioni si legge: “Si rende necessario perseguire la massima copertura del personale scolastico. Su una popolazione di oltre 1,46 milioni di soggetti, alla data del 23 giugno, 227.970 non sono stati ancora raggiunti con la prima, o unica, dose, con una forte difformità sul territorio, con Regioni in cui oltre il 25% del personale scolastico non risulta ancora raggiunto dalla vaccinazione”.
Le Regioni più indietro sarebbero la Campania, la Sicilia, la Liguria, la Sardegna, l’Umbria.
Complessivamente ci sono ancora 2 milioni e 700 mila italiani over 60 che non hanno fatto neanche la prima dose di vaccino e, dunque, non hanno alcuna copertura contro il Covid. Il dato è riportato nell’ultimo report settimanale del governo dal quale emerge che negli ultimi sette giorni è stata somministrata la prima dose in questa fascia d’età a sole 140 mila persone.
Contro la variante Delta, il commissario Figliuolo sta spingendo proprio a intensificare i vaccini, lavorando, sul fronte della comunicazione, nell’ambito di quegli indecisi (anche tra la classe docente) che per questioni anagrafiche sono ancora fortemente a rischio e incidono sulla pressione sui servizi ospedalieri.
Quanto alla situazione epidemiologica in generale, secondo il report del Ministero della Salute l’incidenza, sia sull’intero territorio nazionale che in tutte le Regioni e Province autonome, continua a diminuire ed è in tutte le Regioni e Province autonome sotto il 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni. L’effettuazione di attività di tracciamento sistematico possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.
Viene segnalato anche in Italia un numero crescente di focolai di varianti del virus SARS-CoV-2, in particolare della variante delta, che presentano una maggiore trasmissibilità e/o la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria.
La circolazione della variante delta (che si insinua anche tra i giovani, come ha riferito il nostro direttore Alessandro Giuliani) sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. E’ necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità.
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