Un riconoscimento alla preziosa opera delle donne e alla cultura della cura dell’altro, ad iniziare dallo sforzo pedagogico che compie la triade famiglia, scuola, università: è stato questo il tema centrale toccato da Papa Francesco nell’omelia preparata per la messa del 1° gennaio in San Pietro nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella 54esima Giornata Mondiale della Pace.
“Quest’anno – ha detto il Papa -, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi”.
“Quanto è importante educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose – ha aggiunto -. Tutto comincia da qui, dal prenderci cura degli altri, del mondo, del creato. Non serve conoscere tante persone e tante cose se non ce ne prendiamo cura”.
“Non siamo al mondo per morire, ma per generare vita”, ha aggiunto il Papa.
“Noi uomini siamo spesso astratti e vogliamo qualcosa subito; le donne sono concrete e sanno tessere con pazienza i fili della vita. Quante donne, quante madri in questo mondo fanno nascere e rinascere la vita, dando futuro al mondo!”, ha ricordato Bergoglio.
Ricordiamo che nella scuola oltre l’80% del personale è donna, con comparti (come la scuola dell’infanzia) dove si raggiunge il 99% di presenza di genere femminile.
Immediata è stato il messaggio di ringraziamento per le parole del Papa da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Mattarella ha quindi detto a Bergoglio che si unisce “con convinzione al Suo auspicio di un maggiore e diffuso protagonismo delle donne, alle Sue considerazioni sulla necessità di uno sforzo pedagogico che, coinvolgendo famiglia, scuola e università, contribuisca a modellare le nostre società sulla base di un ritrovato spirito di fratellanza, e al Suo incoraggiamento affinché ognuno diventi testimone della cultura della cura”, ha scritto il Capo dello Stato.
“Le attuali circostanze – ha scritto Mattarella – rendono, quindi, particolarmente opportuno il Suo messaggio sull’importanza di coltivare, nel discorso pubblico e al livello personale, una grammatica della cura. Tale esercizio richiede di attingere al significato più profondo del concetto di responsabilità, parola che implica l’idea del riscontro, di un appello che sollecita a dare una risposta, e di rileggere in tale luce la nostra condizione di membri di una comunità”.
“Il tema stesso della cittadinanza, che è appunto partecipazione responsabile, non può prescindere da un’attenta ponderazione degli effetti che – ha continuato il Capo dello Stato – le nostre scelte producono sulle persone che ci circondano, sull’intera famiglia umana e sull’ambiente naturale. Condivido pienamente il Suo invito a percorrere le vie del nostro agire quotidiano guidati da una ‘bussola’ i cui punti cardinali Vostra Santità ha indicato chiaramente: la tutela dei diritti umani, la cura del bene comune, la pratica della solidarietà e la salvaguardia del creato”.
“Voglia accogliere, Santità, gli auguri più sinceri per il nuovo anno, unitamente alle espressioni della mia più alta considerazione”, ha concluso il Presidente della Repubblica.
Come abbiamo scritto, l'aula del Senato, con 85 favorevoli, 2 contrari e 56 astenuti ha approvato lo…
Una domanda arrivata alla nostra redazione, ci impone di fare un chiarimento importante sul 30%…
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni in questi giorni è andata in Lituania a visitare…
Come abbiamo scritto, è partito il 21 dicembre scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova…
La scrittrice Susanna Tamaro è tornata a parlare della sua battaglia contro l'uso troppo pervasivo…
In questo scorcio di fine anno sono diverse le procedure concorsuali e selettive riguardanti il…