Leggere (e ascoltare) poesie da piccoli vuol dire nutrire la propria immaginazione, sperimentare la densità espressiva della parola e familiarizzare con il ritmo e la rima. La poesia si configura quindi come antidoto prezioso al conformismo. In occasione del 21 marzo, Giornata mondiale della poesia, ecco qualche consiglio su libri che possono favorire l’incontro di bambini e ragazzi con il linguaggio poetico.
Rodari si dichiarava “un fabbricante di giocattoli, di giochi con le parole […] e provocazioni in versi”. C’è una forte dimensione giocosa in questa raccolta, amata da generazioni di bambini: le filastrocche divertono il lettore ma pungolano allo stesso tempo la sua intelligenza, mettendo in evidenza le contraddizioni e le ingiustizie del mondo. Attraverso i meccanismi sonori di filastrocche e nonsense, Rodari porta i bambini a esplorare le possibilità del linguaggio e li allena a difendersi da una lingua impoverita e conformista. Tra le varie edizioni quella con i disegni originali di Munari resta la più bella.
“… E la sposò, e lei visse contenta. / Eh, no! La vera storia è più cruenta: / in quella falsa, quella raccontata, / quando, molti anni fa, fu inventata, / aggiunsero carezze e zuccherini / per far contenti bambine e bambini”. Illustrato dal grande Quentin Blake e ottimamente tradotto da Roberto Piumini, questo libretto (il cui titolo originale è Revolting rhymes) raccoglie sei spassose e irriverenti rivisitazioni in versi di celebri fiabe.
Questa raccolta, dedicata “a quel tempo elastico infinito che chiamiamo adolescenza”, ha in epigrafe, non a caso, una citazione di Rimbaud: “Io è un altro”. Ben accompagnate dalle illustrazioni di Pia Valentinis, le poesie di Chiara Carminati catturano stati d’animo, desideri, interrogativi e piccoli avvenimenti quotidiani, consentono di esplorare la propria interiorità e sono anche uno splendido invito a scoprire il gusto per la parola: “le parole sono perle / chiuse in cuori di conchiglie/ quando parli schiudi e sciogli / le collane meraviglie” (da Perlaparola).
“Tutti gli usi della parola a tutti. […] Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo”. Questo bel motto che Rodari aveva pensato per la sua Grammatica della fantasia calza a pennello anche per Un anno di poesia. Tradotto e adattato da Chiara Carminati, con le suggestive illustrazioni diHervé Tullet, questo libro è molte cose insieme: è un’antologia di versi, una raccolta di citazioni sulla poesia e, soprattutto, un invito a mettersi alla prova. Friot propone infatti 365 idee e suggerimenti, uno per ogni giorno dell’anno, per scoprire in prima persona il gusto di “manipolare, inventare, imitare, elaborare, rimaneggiare” usando parole e suoni come materia prima per costruire poesia.
Brevi poesie sorridenti e giocose che compongono una galleria di ritratti di bambine e bambini, ciascuno con un tratto bizzarro e originale. Solo l’ultimo bambino non ha nessuna stranezza, ma si tratta chiaramente di un bambino inesistente: “Poi c’è quello più normale / senza niente di speciale / né più calmo né più vispo / io però non l’ho mai visto”. Profondità e leggerezza si combinano insieme in queste quartine, splendidamente illustrate da Chiara Di Vivona.
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