23mila docenti dell’infanzia esclusi dalle immissioni in ruolo

Siamo un gruppo di docenti della scuola dell’infanzia e scriviamo in quanto riteniamo che nessuno ci prenda seriamente in considerazione. Non ci sentiamo tutelati solo perché la scuola dell’infanzia non è obbligatoria e quindi non necessiterebbe, secondo il DDL 2994, di potenziamento dell’organico.

Ed è qui che si sbaglia!
Alla scuola dell’infanzia ci sono bambini piccoli con problematiche non certificate che hanno la necessità di essere aiutati e supportati ma con una compresenza di due ore al giorno e 29 alunni di età eterogenea in sezione non si può attuare.
Anche la scuola dell’infanzia deve essere trattata al pari degli altri ordini di scuola, con potenziamento dell’organico e con l’immissione in ruolo di tutti gli iscritti in GAE.
Non crediamo che il progetto infanzia 0-6 sia la soluzione ai 23000 esclusi in quanto il DDL a prima firma dell’On. Puglisi non ne garantisce l’immissione in ruolo bensì dà indicazioni sull’integrazione di asili nido e scuole dell’infanzia e il progetto stesso
prevede che Regioni ed Enti locali partecipino economicamente all’attuazione al pari dello Stato.
Ma si sa che in questo periodo di patti di stabilità e quant’altro, tutti hanno mani legate e poche finanze a disposizione per far fronte ad impegni come l’assunzione di personale. Pertanto, se il progetto non andasse a buon fine, che ne sarebbe dei 23000 insegnanti esclusi?
Ecco perché chiediamo le immissioni con la certezza del ruolo giuridico dal 1° settembre 2015 per tutti gli iscritti in GAE infanzia, perché tutti i docenti delle GAE hanno diritti acquisiti e vanno rispettati. Anche quelli della scuola dell’infanzia!

I lettori ci scrivono

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