Come abbiamo scritto in precedenza, entro fine anno è atteso il bando di concorso docenti riservato agli abilitati. Successivamente, all’inizio del 2018, dovrebbe toccare al bando di concorso per non abilitati, che per partecipare, dovranno possedere, fra i vari requisiti, 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.
A tal proposito, abbiamo anche riportato, l’elenco in aggiornamento degli atenei che stanno aprendo i corsi o quelle che lo faranno a breve, per dare ai candidati interessati, le informazioni necessarie.
A tempo di record si segnala l’apertura del corso PF24 dell’Università di Sassari, che già conta quasi 1800 iscritti, fra i primi atenei in Italia: “Per noi la formazione degli insegnanti è un tema centrale per lo sviluppo socio-economico della nostra isola e per il futuro dei nostri ragazzi– dichiara il Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli – Tra gli iscritti a questo corso ci sono gli insegnanti che entreranno in ruolo nel 2020, quando è prevista la creazione di 5.000 nuovi posti di lavoro nella scuola“.
Gli iscritti ai corsi a Sassari, come riporta un comunicato dell?Università, hanno un’età compresa fra i 28 e i 39 anni, anche se non mancano i 50enni e anche chi ha quasi raggiunto la soglia dei 60 anni. Per quanto riguarda la provenienza geografica, il Nord Sardegna la fa da padrone, ma c’è anche una discreta rappresentanza della zona di Oristano e Cagliari e, in minima parte, del resto d’Italia: “la nostra idea è quella di dare un contributo di lungo periodo alla formazione degli insegnanti sardi – prosegue il Rettore – ed è per questo che stiamo lavorando in modo mirato sull’offerta formativa per proporre un percorso completo, che parta già dopo il diploma“.
Che aggiunge: “l’Università di Sassari si sta impegnando per dare ai futuri insegnanti sardi la possibilità di formarsi qui, in Sardegna. Cogliamo l’opportunità di costruire un legame indissolubile tra scuole, università e territorio, con notevoli, con vantaggi in termini anche di risparmi economici“.
L’acquisizione dei 24 crediti formativi universitari ulteriori, infatti, come ricorda l’ateneo sardo, è titolo richiesto dalla normativa nazionale (decreto ministeriale n. 616 del 10 agosto 2017) per l’accesso al concorso nazionale per la Formazione Iniziale e Tirocinio (FIT) finalizzata all’ingresso di insegnanti nella Scuola secondaria di I e di II grado.
Sono in tutto 120 ore di lezione che vertono su materie di ambito pedagogico, psicologico, antropologico e metodologico-didattico. I corsi, per i quali è stata necessaria una riprogrammazione, considerato il successo dell’iniziativa, inizieranno il 1° dicembre e si concluderanno entro febbraio.
Il tema del costo della certificazione dei crediti posseduti è già emerso nel dibattito pubblico nazionale.
L’Università di Sassari tiene a precisare che chi segue il piano standard e sostiene tutti e quattro gli esami delle attività formative specifiche previste non paga per la certificazione che in questo caso è ottenuta in modo automatico; invece, per coloro che chiedono il riconoscimento di attività formative pregresse svolte in un qualsiasi ateneo italiano è richiesto il pagamento di un contributo, da 50 a 200 euro, proporzionale alla quantità di attività di cui si chiede il riconoscimento. Ciò è dovuto ai costi amministrativi che una verifica approfondita di questo genere comporta per poter dar luogo a una certificazione in base ai requisiti del DM n. 616/2017.
“Ci rendiamo conto che la questione è complessa, conclude il Rettore Massimo Carpinelli, e quindi abbiamo deciso di considerare questo corso, a tutti gli effetti, come un corso istituzionale, senza delegare niente all’esterno, dedicando a questa attività i nostri docenti e il nostro personale tecnico-amministrativo, che è a disposizione per fornire ogni chiarimento utile”.
Adesso ricapitoliamo le modalità di acquisizione dei 24 crediti formativi universitari o accademici (acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare) nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle materie didattiche, per i non abilitati, che potrebbero partecipare al concorso con le nuove regole già a partire dal 2018.
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