Venerdì 24 maggio le piazze di Roma e Palermo saranno unite da un unico messaggio che gli studenti ci consegnano, un messaggio che riguarda il loro e il nostro futuro. A Roma e in altre piazze avrà luogo la manifestazione degli studenti che protestano contro la devastazione del pianeta, per un nuovo modello di sviluppo, contro le condizioni di povertà e disagio in cui sono costrette tante popolazioni nei cinque continenti. La nuova consapevolezza degli studenti sul destino della Terra e sul futuro dell’umanità interroga da vicino il potere e i potenti, chiamandoli ad assunzioni di responsabilità ormai non più procrastinabili. Attendono risposte serie e concrete, non banali e infruttuose adesioni. Gli studenti ci dicono che il mondo è minacciato, che la loro libertà è sottoposta a limiti, che lo sviluppo giunge al punto più basso se non è accompagnato dalla democrazia dei popoli. Libertà di pensiero e di espressione critica, questo ci chiedono gli studenti a Roma, a New York, a Shangai, a Canberra, a Stoccolma e in centinaia di altre città.
Libertà di pensiero e di espressione critica ci chiedono gli studenti di Palermo dopo la sospensione della professoressa Dell’Aria per non aver operato un controllo diretto sui loro elaborati presentati durante la Giornata della memoria. Controllo che sarebbe equivalso a una vera e propria censura. I ragazzi di
Palermo hanno manifestato un pensiero critico, hanno evidenziato limiti e problemi di un’ideologia che punta a escludere il diverso, il migrante, le vite di scarto dalla società del privilegio. Contro di loro, e la loro professoressa, si è scatenato un vergognoso e indegno scaricabarile tra le istituzioni coinvolte, fino all’assurdità dell’ingresso della Digos a scuola. La professoressa Dell’Aria tornerà in classe, ma ci aspettiamo le scuse delle istituzioni scolastiche coinvolte nella decisione di sospenderla e un incoraggiamento per i suoi studenti che devono avere ancora fiducia nella scuola e nell’espressione libera del loro pensiero, anche quando dovranno sostenere opinioni difficili da condividere.
Nelle mobilitazioni di domani c’è la decisiva consapevolezza della comunità scolastica e della sua missione: educare alla cittadinanza democratica e quindi critica, cambiare un mondo che non ci piace.
Ripartiamo da qui per restituire alle nostre scuole quel clima di fiducia e serenità che è venuto a mancare, quel senso di appartenenza ad una comunità che è svanito, quel significato costituzionale di educazione alla libertà, alla solidarietà e alla democrazia, che qualche potente di turno ha eliminato.
Greta Thunberg, i ragazzi di Palermo, le ragazze e i ragazzi che riempiranno le piazze di tante città il 24 maggio, per un giorno accomunati dalle stesse ragioni, ci forniscono belle lezioni dinanzi a sfide epocali. Noi, i sindacati, siamo accanto a loro, alle loro ragioni, alle loro vite, insieme ai loro docenti, a Palermo come a Roma, e in ogni piazza d’Italia.
FLC CGIL