Quest’anno tra le tante iniziative organizzate per celebrare la Festa della Liberazione se ne è consumata una davvero originale: alla vigilia del 25 aprile gli ingressi di un centinaio di istituti scolastici di Torino sono stati simbolicamente sigillati con del nastro adesivo su cui c’era scritto “Diritto alla scuola. Chi ci vuole ignoranti ci ruba il futuro”. L’obiettivo degli organizzatori, l’associazione Acmos, un gruppo giovanile di cittadinanza attiva legata a ‘Libera’ di don Ciotti, è stato quello di ricordare, assieme all’apice della lotta partigiana nei confronti dei nazi-fascisti, la centralità della Costituzione italiana.
“Abbiamo deciso di compiere questo gesto di protesta, simbolico visto che non sporca e non è illegale, perchè in occasione del 25 aprile vogliamo ribadire l’importanza del valore della scuola pubblica“, ha spiegato Diego Sarno, componente del direttivo di Acmos. La preoccupazione del gruppo giovanile riguarda gli effetti dei “tagli della riforma Gelmini su personale e risorse: il valore della scuola pubblica – ha proseguito il rappresentante dell’associazione – è ribadito dalla nostra Costituzione. Il tema del diritto alla scuola, come scritto sul nastro, è il tema di tutte le attività della nostra associazione per quest’anno. Lavoriamo con allievi e docenti per capire se oggi la scuola soddisfa le aspirazioni degli studenti“. Poi la promessa: “continueremo con altri gesti“.
L’attenzione per la Costituzione è anche al centro di un’iniziativa realizzata dalla Rete degli studenti e l’Unione degli Universitari, in collaborazione con il Sindacato pensionati italiani della Cgil: le organizzazioni hanno lanciato un percorso di mobilitazione che va dal 25 aprile al 15 maggio, e che ha “come scopo quello di far emergere lo strettissimo legame che c’è fra la Costituzione Italiana e la lotta partigiana, legame che troppo spesso viene oscurato“. In programma volantinaggi e flash mob in diverse città e scuole d’Italia, che verranno presentati assieme allo slogan “trova l’articolo non rispettato”: studenti e pensionati distribuiranno dei segnalibri con disegnati gli articoli della Costituzione, sollecitando “la popolazione a riflettere su quante libertà e diritti sanciti dalla nostra Costituzione vengono negati ogni giorno”. Le proteste giungono dopo che nei mesi scorsi il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, aveva scommesso personalmente su questo argomento introducendo la materia “Cittadinanza e Costituzione”: solo che la materia non ha trovato materialmente posto tra gli insegnamenti, se non attraverso l’assorbimento dei suoi contenuti in discipline afferenti. Oppure, in alcune scuole, grazie all’avvio di una sperimentazione nazionale. Una soluzione che, evidentemente, agli studenti non è bastata.