Che ore sono? Segnati l’ora per favore.
Perché lo devi fare? Lo capirai alla fine. Ora seguimi.
Sai perché c’è la statua di Giordano Bruno in Campo di Fiori a Roma?
Non sai chi è Giordano Bruno?
È l’uomo degli eroici furori! Filosofo indomito, libero spirito di ricerca!
“Non devo né voglio pentirmi. Non ho nulla di che pentirmi né materia di pentimento, e non so di che cosa dovrei pentirmi”.* Questo presumibilmente disse al suo processo nel 1600 l’eroico Giordano prima di essere arso vivo per eresia. Il fiero filosofo aveva osato aderire alle teorie copernicane e mettere in discussione la centralità della Terra, secolare certezza aristotelica, tolemaica e cristiana.
Addirittura era arrivato ad affermare che nell’universo infinito, un centro, non poteva esistere!
Ora torniamo alla statua, perché è li chiedevo?
Perché il liberale Comune di Roma, nel 1888 decise di rendere onore al coraggio di G. Bruno e per ‘infastidire’ l’ostile Papa Leone XIII, puntò gli occhi accusatori dell’eroico filosofo sul “cuppolone”!
Questa statua rappresenta il tono dei rapporti tra la chiesa e il neonato stato italiano.
Perché ho parlato di questi fatti? Perché questo è stato il primo argomento di storia della prova del concorso strardinario per precari 2021 e perché voglio ispirarmi al coraggio di questo grande filosofo, prendendo molto umilmente in prestito le sue parole.
Non voglio essere umiliata, mi rifiuto di essere obbligata ad umiliarmi e soprattutto non capisco come si possa umiliare in questo modo il corpo docente.
Il mio vuole essere un atto di protesta contro la prova del tanto atteso concorso straordinario per i precari, i professori che da anni garantiscono la formazione ai nostri ragazzi.
Un concorso fatto di 6 prove da svolgere in due ore e mezza! 150 minuti, diviso sei, 25 minuti a prova!
È stato profondamente umiliante essere costretta in 25 minuti ad impostare un percorso didattico, cioè gli argomenti di una serie di lezioni, su un tema vasto come quello dei rapporti Stato-Chiesa dal 1870 al 1984.
Altri 25 minuti per impostare un ulteriore percorso didattico sulla storia del medio-oriente dalla Prima guerra mondiale ai giorni nostri.
Altri 25 per impostare un percorso sul collegamento tra Protagora, Pico della Mirandola e Cartesio partendo dall’Uomo vitruviano di Leonardo.
Altri 25 per un percorso sulla filosofia contemporanea rispetto al rapporto uomo natura.
Altri 25 per spiegare la diversa interpretazione sull’esistenza di Dio in Sant’Anselmo D’Aosta e San Tommaso D’Aquino.
Gli ultimi 25 minuti per la prova in inglese: leggere un documento del Ministero dell’Istruzione finlandese sui percorsi professionali per gli insegnanti e rispondere, sempre in inglese, a 4 domande.
Mi correggo, una delle 5 domande non chiedeva di creare un percorso didattico ma di impostare una webquest!
Come se non bastasse oltre a creare i percorsi didattici bisognava impostare anche delle esercitazioni per i DSA (alunni con disturbi specifici dell’apprendimento)!
Tutte le prove andavano fatte naturalmente, non erano a scelta.
Se si ritiene possibile che un docente possa svolgere questi compiti in 150 minuti, significa dare zero valore al suo operato. Nessuno chiederebbe ad un ingegnere di progettare qualcosa in 25 minuti!
A noi, che progettiamo uomini, viene dato lo stesso tempo di preparazione di un ciambellone!
In 25 minuti effettivamente si possono fare molte cose, una torta, la pasta alla carbonara, le lasagne no, occorrono 45 minuti. Ci vuole più tempo per fare le lasagne che per impostare un percorso didattico!
Chiunque abbia elaborato questa prova di “dattilografia” avanzata non ha la minima idea di quanto tempo ci voglia per fare un lavoro di questo tipo e probabilmente per i minuti si è ispirato al suo libro di cucina e soprattutto ha dimenticato che un tempo, ai concorsi di abilitazione, c’era un tema unico e si avevano 6 ore per portarlo a termine.
L’Unione Europea ha già evidenziato lo stato umiliante in cui versa il corpo docente italiano: lo stipendio ridicolo per i compiti e le responsabilità assegnate, lo scarso valore riconosciuto dalla società, la gestione di classi pollaio numerosissime, etc.
Formare i cittadini di domani dovrebbe essere una priorità e il rispetto e la valorizzazione del corpo docente una premessa logica ed essenziale.
Questo concorso è sicuramente la prova dello scarso e inappropriato livello di considerazione e gestione del settore scolastico in Italia.
Infine mi metto nei panni dei colleghi giudicanti.
Verrà detto loro che avevamo 25 minuti a quesito?
Come faranno a giudicare qualcosa che per essere fatto seriamente richiede ben più tempo?
Con che spirito potranno vagliare un lavoro che noi colleghi non abbiamo avuto neanche il tempo di rileggere?
Ora per favore guarda l’ora.
Sono passati circa 5 minuti giusto? In 5 minuti hai letto queste poche righe.
Io per pensarle e scriverle ho impiegato molto più di 25 minuti.
Rubo un altro secondo. Ultima beffa. La parola chiave che sbloccava il sistema informatico per cominciare la prova era ‘Pantomima’!
*(pp. 86-89) tratto da Processo di Giordano Bruno, di Mario Moretti, Edizioni della Normale, Pisa 2013.
Luciana Sympa
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